Salernitana schiacciata, fiesta Viola in chiave Europa

Prima volta (su rigore) di Beltran in serie A, eurogol di Sottil, tris del "solito" Jack. Ora il Parma in Coppa Italia

Paolo
Paolo Pellegrini
03 dicembre 2023 18:30
Salernitana schiacciata, fiesta Viola in chiave Europa

Alla fine il più tarantolato tra i due mister risulterà Pippo Inzaghi, e questo la dice lunga sul match andato in scena al Franchi nel sole di inizio dicembre. Perché per Vincenzo Italiano le cose si sono messe comode dopo appena 17 minuti: due a zero, prima rete di Beltran in serie A su rigore ineccepibile per un fallo su Arthur che non ha avuto bisogno nemmeno del Var, l’ha tirato lui perché Nico è rimasto in panca, poi ne parliamo, e un eurogol di Riccardino Sottil sotto gli occhi del babbo in tribuna e per di più dopo lunghi mesi di astinenza; in mezzo, due gran parate di Costil e un’occasionissima divorata in apertura da Beltran e poi Sottil su gran lancio di Biraghi: copione che si ripeterà più volte nei 94 minuti totali, belle parate e gol sbagliati per troppa gola o imprecisione al tiro o suggerimenti non compresi a dovere. Copione che spiega perché il punteggio finale non è stato più rotondo.

E magari ci stava anche.

Dice quindi il Grande Saggio: bella forza, giochi con l’ultima della classe, parti con un rigore dopo 4 minuti, tutto facile. Già: è come pedalare in salita con una bici a pedalata assistita, ci sarà anche l’aiuto ma se smetti di pedalare la bici si ferma, e se finisci le pile ti accorgi che pesa il doppio delle altre. Per dire: le partite vanno giocate, con attenzione e concentrazione e il rispetto per chiunque.

Ma la Viola era in buona giornata; e comunque, per non rischiare di addormentarsi – ma intanto sul Franchi calava un discreto freschino – ci ha pensato il giovane Paride Tremolada da Monza a scaldare l’ambiente con uno show tutto personale fatto di fischiate incomprensibili, decisioni inventate, falli qualche volta invertiti, corner non visti (complice l’assistente, certo), un cartellino – l’unico – a dir poco generoso, fino a rischiare di far danno con una punizione dal limite incomprensibile risolta tuttavia dai granata in bianco con uno schema buffo e goffo.

Seconda in A per il fischietto lombardo: ha da crescere. E tanto.

Vero, sì: la Salernitana è in fondo alla lista, e si vede. L’esperienza di Candreva – uscirà sfinito dopo 75’ – non è sufficiente, la difesa va in affanno e Inzaghi è costretto a far le barricate per ribattere qualche conclusione che senza tutte quelle gambe e schiene e petti in mezzo poteva anche far male; davanti, senza Dia in panca fin quasi alla fine, il solo Ikwuemesi, senza un supporto costante da Kastanos, ci ha provato sul serio, ed è anche arrivato a un soffio dal gol quando ha spizzato di testa un pallone crossato da destra, ma l’ha schiacciato troppo così da farlo rimbalzare in terra e poi sotto la traversa per vederlo tornare in campo, pericolo scampato per Terracciano.

Ma si era già nella ripresa, e Inzaghi era uscito dal tunnel con un inedito 4-4-2 per cercare di pungere, ma ci è andato vicino solo al 62’ ringraziando un doppio svarione Duncan- Ranieri, e all’80’ con una botta di Dia a scaldare, unica, i guantoni di Terracciano. Nel frattempo Jack Bonaventura aveva già siglato il 3-0, azione partita da un caparbio Duncan con palla strappata a forza sulla trequarti e pòrta a Sottil cha dal fondo l’ha messo sull’accorrere del centrocampista, sinistro preciso con due avversari sulla linea e palla nel sacco.

Bravo, Sottil. Più incisivo e meno sciupone del solito, sempre pronto a strappare in velocità con gran patemi per gli avversari. In più, quel gran gol, palla ripresa da fallo laterale sul vertice sinistro dell’area, piroetta e botta nel “sette” lontano con Costil assolutamente inerme, e poi la corsa verso i “suoi”, un bacio e “Vi amo”, e un ditino malandrino a zittirne altri... E bravo Jack, idem come sopra anche se lui a dire il vero sciupone non è mai stato.

Ma è la scoperta dell’acqua calda: rimasto in campo per tutti i 94 minuti, una furia su tutti i palloni, mai domo, sempre pronto a disfare e poi a fare, anche quando Italiano ha tolto lo sfinito Duncan e ha ritentato il motore a doppio regista – Minot Lopez ad affiancare e supportare un Arthur in giornata di grazia, fino a tessere decine e decine di trame – con un’altra prova di 4-4-2 perché nel frattempo si è rivisto Nzola al posto di Beltran. 

Il quale, ma volevate la riprova? è assodato che centravanti-boa non è, ma su quanti palloni si è buttato, quanti ne ha difesi e portati via, quante volte ci ha trovato, e in una Costil si è superato con una smanacciata d’istinto. Anche Nzola ha combattuto in mezzo agli spigoli delle maglie bianche, e magari al tiro una volta poteva essere più incisivo… quello che non è riuscito nemmeno a Ikoné, più volitivo di sicuro, ma è sempre il solito réfrain, da lui ci si può aspettare anche di più. Piaciuto molto Kayode, magari un pizzichino inesperto in un paio di chiusure, ma sempre pronto a spingere e comunque anche a chiudere con la falcata da gazzella.

Non c’era Nico Gonzalez. Già, Italiano ha fatto a meno del giocatore di maggior classe e di maggior peso (in tutti i sensi) della rosa. Certo, davanti c’era la Salernitana. Ma resta una sensazione strana, non che senza si sia giocato meglio, però. Se non altro, tutti necessari nessuno indispensabile, almeno in certe situazioni. Ad ogni buon conto, alla fine dei commenti la solita parola ai numeri. Intanto questi 102 gol 102 nell’anno solare (l’auspicio è che possano essere poi di più, le occasioni non mancano), record assoluto nella storia viola.

Poi, le cifre della partita: possesso palla 58-42%; tiri totali 22 a 11, in porta 9 a 2; passaggi 525-379; calci d’angolo 3-2. Finisce 3-0, potevano essere di più sfruttando meglio qualche sontuoso contropiede: ma se i contropiede ci sono stati, anche questo è un buon segno. Testa alla Coppa Italia: mercoledì arriva il Parma che in B guida con il Venezia, occhio a non sottovalutare, ci sta che la Salernitana sia anche più debole. E poi è botta secca, non sarebbe gran cosa volar fuori dopo una stagione da finalista, e davanti alla gente amica.

Dai ragazzi, un’altra gioia, su.

Fiorentina (4-2-3-1): Terracciano; Kayode, Milenkovic, Ranieri (18' st Martinez Quarta), Biraghi; Arthur, Duncan (18' st Lopez); Ikone (28' st Brekalo), Bonaventura, Sottil (28 st' Kouame); Beltran (18' st Nzola). A disposizione: Amatucci, Barak, Christensen, Nico Gonzalez, Infantino, Mandragora, Yerry Mina, Parisi, Pierozzi, Vannucchi. All.: Italiano

Salernitana (3-4-2-1): Costil; Daniliuc, Fazio, Pirola; Mazzocchi, Bohinen (13' st Maggiore), Coulibaly (13' st Legowski), Bradaric; Candreva (28' st Tchaouna), Kastanos (1' st Dia); Ikwuemesi (36' st Cabral). A disposizione: Fiorillo, Salvati, Bronn, Gyomber, Lovato, Sambia, Martegani, Botheim, Simy. All.: Inzaghi

Arbitro: Tremolada

Marcatori: 6' rig. Beltran (F), 18' Sottil (F), 11' st Bonaventura (F)

Ammoniti: Ranieri (F); angoli 3-2 (F)

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