Commentando le dichiarazioni dell'assessore regionale Siliani, che intende favorire la collocazione dei nomadi in abitazioni pubbliche e private, il capogruppo di Alleanza nazionale in Provincia, Enrico Nistri, esprime preoccupazione per i molti cittadini italiani che non riescono a trovare un'abitazione a canoni sostenibili e potrebbero essere scavalcati da immigrati di recente regolarizzazione.
Intanto stamani proprio l'assessore alle politiche sociali, Simone Siliani, e i ricercatori della Fondazione Michelucci, Corrado Marcetti e Nicola Solimano hanno presentato presso la foresteria di Palazzo Bastogi un cd-rom con tutti i dati disponibili e aggiornati degli osservatori regionali sugli insediamenti di Rom e Sinti e sulle strutture di accoglienza per gli immigrati presenti in Toscana .
Realizzato dalla Fondazione Michelucci e dalla Regione Toscana, strumento a disposizione di tutti quanti lavorano sul terreno dell'immigrazione, dalle istituzioni, alle scuole, alle associazioni.
Si tratta di una banca dati, che per ogni insediamento ed ogni struttura censita riporta tutti i dati a disposizione: presenze e provenienza degli ospiti, servizi forniti, condizione degli immobili, rapporti con il volontariato e con le istituzioni e molto altro ancora, il tutto corredato da una documentazione fotografica.
Il cd-rom, tra le altre cose, registra la presenza sull'intero territorio toscano di 2.148 Rom e Sinti (in tutto 400 famiglie), di cui 1.014 (il 47 per cento) minorenni. Particolarmente robusta la presenza di Rom originari del Kosovo (781, pari al 36 per cento), della Macedonia (467 pari al 22 per cento), della Bosnia (250, il 12 per cento). La maggiore concentrazione e' nella provincia di Firenze, con 1.075 presenze, in una realta' in chiaroscuro, nella quale ai campi "storici", nei quali si lamentano ancora gravi condizioni, si sono recentemente affiancate esperienze positive di integrazione, prima di tutte quella realizzata nel quartiere del Guarlone.
Anche all'Olmatello e al Poderaccio, peraltro, non mancano alcuni segnali positivi, come il sensibile aumento dei capifamiglia che lavorano. Quanto alle strutture di accoglienza per immigrati, ne sono state censite 67 in tutto il territorio, con 1.071 posti disponibili.