L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni vede rischi di concentrazione anche a livello locale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 1999 20:56
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni vede rischi di concentrazione anche a livello locale

"E' in atto un processo di globalizzazione delle telecomunicazioni che nei prossimi mesi vivrà passaggi fondamentali: la liberalizzazione della telefonia urbana, l'affermarsi di cellulari di quarta generazione, la sperimentazione della tecnologia ADSL che unifica internet, telefono e televisione. Davanti a questi cambiamenti epocali il paese rischia di trovarsi impreparato. La globalizzazione porta con se anche un processo di localizzazione delle telecomunicazioni. Perciò anche a livello locale è fondamentale che si concretizzino attività di monitoraggio, controllo, salvaguardia delle garanzie per un libero mercato delle telecomunicazioni, contro il rischio dell'imposizione di oligopoli realizzati con investimenti di migliaia di miliardi di lire".
Questo il monito che Enzo Cheli, Presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha lanciato stamani da Villa Ruspoli a Firenze, in occasione di un incontro sull'intesa tra l'Autority delle comunicazioni e la Conferenza Stato-regioni in materia di Comitati regionali per la comunicazioni.

Erano presenti Angelo Passaleva, Presidente del Consiglio regionale, e Celestina Ceruti, Presidente della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali.

L'incontro di stamani è sembrato palesare l'impreparazione della politica a gestire le trasformazioni delle comunicazioni e in particolare di Internet. E' ormai in atto anche a livello di rete locale un processo di entrata dei grandi gruppi economici e finanziari. Di fronte a questo fenomeno gli enti locali, non solo non mostrano consapevolezza culturale circa i rischi di concentrazione e monopolizzazione commerciale di una risorsa che in partenza doveva produrre democratizzazione della comunicazione, ma addirittura capita che gli stessi enti che dovrebbero vigilare sulle garanzie di accesso al mercato locale della comunicazione finiscano per sostenere, o addirittura finanziare, i tentativi monopolistici dei colossi industriali.

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