Le Misanthrope di Jacques Lassalle: evento internazionale alla Pergola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 1999 16:26
Le Misanthrope di Jacques Lassalle: evento internazionale alla Pergola

Martedì, ore 17.30, al saloncino del Teatro della Pergola, incontro con Jacques Lassalle, l'8 e 9 dicembre, ore 20.45, "Le Misanthrope" di Molière, regia Jacques Lassalle, aiuto regia Angela de Lorenzis, scene e costumi Rudy Sabounghi, aiuto scenografa Kathy Lebrun, trucco e acconciature Cécile Kretschmar, luci Frank Thévenon, con Marie Favasuli Basque, Valérie Hall Arsinoé, Philippe Lardaud, Elsa Lepoivre, François Macherey, Franck Molinaro, Julie Pilod Eliante, Jean-Philippe Puymartin, Andrzej Seweryn - membro della Comédie française, Idwig Stéphane.
Lo spettacolo è in lingua originale con traduzione simultanea visiva.
Le Misanthrope è una tragedia amorosa grandiosa e toccante.

La coppia, Alceste e Célimène, tradizionalmente ridotta ad una assurda alleanza tra un ottuso scontroso e una macchiavellica coquette, si trasforma con Lassalle in una coppia d'amanti invasi dai loro sentimenti. L'amore è talmente forte, che i due protagonisti non si limitano a declamarlo, ma arrivano a viverlo anche fisicamente: abbracci, avvinghiamenti e a scene di incontro fisico tra Célimène e Alceste. Questa è la vera, grande innovazione della regia: la passione vissuta fino in fondo.
Dice Lassalle: È un teatro di posseduti, di passioni, e di minacce che montano e talvolta esplodono.

Il Misantropo è scritto in un secolo che fonde l'esercizio della ragione, del libero arbitrio; però a tratti Molière consente alle forze telluriche, irrazionali, indomabili d'irrompere nella calma e nella serenità apparente. Quindi nel Misantropo, questa possibilità di esplosione è sempre presente. Ci sono due o tre momenti, dove persino l'omicidio sembra possibile: un uomo che ama una donna può arrivare a strangolarla, a sopprimerla definitivamente. È la prima volta che metto in scena Le Misanthrope, Alceste m'intimidiva, in modo particolare.

Il dilemma d'Alceste tra la sua verità e il rispetto degli altri è la mia stessa vita. Mentire è impossibile per me, ma anche dire una verità parziale. Alcuni amici mi considerano un Alceste… Per la messa in scena utilizzo una grammatica e una sintassi cinematografica. Lavoro sui totali, sui campi lunghi, sugli interni ed esterni. Durante le prove chiedevo ai miei attori se avevano visto quel film o quell'altro. Credo che nel Misantropo questa scrittura cinematografica sia molto leggibile.
Lassalle vuole dare un senso contemporaneo a questo dramma d'amore e di protesta.

Il contrasto tra i costumi da una parte - che accennano con sobrietà all'epoca molieriana - e il trucco e le acconciature che hanno invece un segno moderno - dall'altra, crea un montaggio fra le due epoche. Così come la musica di Chet Baker, che sottolinea i cambi di scena, funge da ponte tra l'epoca molieriana e il mondo contemporaneo. Le scene non pretendono di ricostruire un ambiente Luigi XIV, ma lasciano la possibilità allo spettatore d'identificarsi con le passioni elencate.
Lassalle affida il ruolo dei due protagonisti, Célimène e Alceste, a Elsa Lepoivre - giovane attrice di formazione teatrale, apprezzata anche in campo televisivo e cinematografico, dove ha lavorato con Paul Vecchiali - e ad Andrej Seweryn, attore di origine polacca membro della Comédie Française, che con Lassalle ha instaurato un vero e proprio sodalizio.

Infatti Le Misanthrope è il terzo spettacolo, che Seweryn interpreta per il regista, dopo il Don Juan di Molière (1993) e L'Homme difficile di H.von Hofmannstahl (1996), premio della critica francese, 1997. Intensa è la sua carriera teatrale e cinematografica (ricordiamo la sua interpretazione in "Schindler's list" di Steven Spielberg), che vanta collaborazioni con alcuni tra i più grandi registi di fama mondiale (Andrzej Wajda, Patrice Chéreau, Peter Brook, Antoine Vitez, Marco Bellocchio etc.).

Jacques Lassalle, dopo un periodo consacrato al repertorio classico ( Molière, Marivaux, C.

Goldoni, W. Shakespeare, Ruzante, E. Labiche, G. Boccaccio ), si rivolge a un teatro al presente, mettendo in scena delle pièces di Michel Vinaver, e delle proprie. Dal 1983 al 1989 dirige il Teatro Nazionale di Strasburgo, dove fonda una scuola d'arte drammatica, continuando il suo lavoro di messa in scena sia di opere classiche che di pièces moderne e contemporanee.
Dal 1990 al 93 Lassalle è amministratore della Comédie-Française. Durante questi anni non ha esitato a inserire nel repertorio della Comedie-Française testi nuovi, come per esempio Elle est là e Il silenzio di Nathalie Sarraute.

È con questi due testi che Lassalle inaugura il teatro del "Vieux Colombier" legato al nome di Jacques Copeau, finalmente restaurato e rimesso in attività. Ultimamente l'attività teatrale di Lassalle è nomade e indipendente. Non potendo più contare su nessun radicamento in un teatro, il regista ha fondato, nel 1994, una propria compagnia: la Compagnie pour Memoire che ha prodotto allestimenti importanti, sia in Francia che all'estero.

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