"Il federalismo, una sfida per le autonomie: Regioni e Camere di commercio a confronto"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 1999 19:09

Questo il titolo del convegno organizzato da Conferenza dei presidenti delle Regioni e da Unioncamere oggi a Firenze nella sede della Presidenza della Regione Toscana.
Il convegno è stato l'occasione per fare il punto su un percorso comune che vede da tempo Regioni e Camere di commercio impegnate per lo sviluppo dei sistemi economici locali e per fornire alle imprese servizi sempre piu' efficienti e vicini alle loro esigenze. Un percorso che ha visto negli ultimi anni una notevole accelerazione grazie alla riforma delle Camere di commercio del dicembre 1993 e all'entrata in vigore, nel corso del 1998, del decreto 112 che attua la legge Bassanini e contiene, fra l'altro, specifiche disposizioni sulle Camere di commercio.

Un altro caposaldo dal punto di vista legislativo e' la riforma del commercio realizzata dal decreto Bersani che prevede anch'essa una intensificazione dei rapporti di collaborazione fra regioni e sistema camerale.
A questo processo sul fronte legislativo si e' accompagnato, in parallelo, un moltiplicarsi di iniziative all'interno delle Regioni, prevalentemente incentrate su tre elementi centrali della riforma del sistema camerale, l'attribuzione alla Regione di un ruolo chiave nella procedura di nomina dei nuovi consigli e la previsione del meccanismo di delega di funzioni amministrative alle Camere nonche' l'individuazione della Regione come referente del sistema camerale al posto del ministero dell'Industria. E' il caso di ricordare inoltre, fra le funzioni con cui la Bassanini ridisegna il ruolo delle Camere di commercio, quelle che riguardano gli sportelli unici per le imprese che dovranno nascere a livello comunale, le funzioni di sostegno all'internazionalizzazione.


E' proprio sul fronte dello sviluppo dell'economia e dei servizi alle imprese che le finalita' di Regioni e Camere si incontrano. E' su questo fronte che si sviluppa, a partire dalla consapevolezza di rappresentare, entrambe, il livello istituzionale piu' vicino ai cittadini e alle imprese, la comune vocazione federalista. All'aspirazione a una sempre piu' forte autonomia istituzionale da parte delle Regioni corrisponde infatti, da parte delle Camere di commercio, la volonta' di porsi come autonomie funzionali, in grado di fornire al sistema economico risposte flessibili, efficienti, legate all'identita' territoriale in cui si opera.
La Toscana ha imboccato da tempo la strada della collaborazione con le Camere di commercio.

Tre i principali temi al centro del comune impegno per lo sviluppo del sistema di piccola e media impresa che caratterizza il tessuto produttivo della regione: la promozione e internazionalizzazione delle imprese, lo sportello unico, lo sviluppo della rete informatica al servizio delle aziende.
In particolare l'assessore alle attivita' produttive Mauro Ginanneschi ha sottolineato nel suo intervento la tempestivita' con cui la Toscana ha recepito con proprie leggi e quindi attuato la riforma Bassanini.

La legge rgionale 87 del 1998 affida alle Camere di commercio il fondamentale ruolo di enti funzionali alla promozione dello sviluppo locale, chiamandole a interagire con gli enti territoriali (Comuni e Province). E ancora, in Toscana le Camere di commercio sono chiamate alla realizzazione della gestione unitaria delle attivita' promozionali attraverso la partecipazione diretta all'Apet, l'agenzia perla promozione economica all'interno della quale saranno riuniti tutti i soggetti che si occupano di promozione e internazionalizzazione (ministero per il commercio estero, Ice, dipartimento per il turismo, Enit).


Per quanto riguarda lo sportello unico per le imprese previsto dalla Bassanini alivello comunale, la Regione assume il ruolo di garante per le convenzioni fra Comuni e Camere di commercio e si fa carico di promuovere la formazione e l'aggiornamento del personale addetto agli sportelli.
Tutte le leggi successive alla legge 87 riconoscono al sistema camerale toscano un ruolo specifico. Così nella legge a tutela dell'artigianato artistico e tradizionale recentemente approvata dal consiglio regionale si prevede che le Camere riconoscano e vigilino sull'operato dei Consorzi a tutela della qualita' previsti dalla legge e attribuiscano l'attestato di maestro artigiano.

Ma non e' tutto. La presenza delle Camere di commercio e' prevista anche negli organismi inseriti nel nuovo testo unico delle leggi sul turismo (all'esame del consiglio regionale) e nella proposta di legge sullo sviluppo economico (che razionalizza gli interventi regionali a sostegno dell'economia).
Non va dimenticato il ruolo del sistema informativo delle Camere di commercio su scala regionale. Per valorizzare questo ruolo, legato strettamente alla realizzazione degli sportelli unici, la Regione ha stipulato lo scorso anno un accordo con Unioncamere e Infocamere e che ha gia' reso possibile il collegamento del sistema informativo delle camere di commercio alla rete telematica regionale e quindi, attraverso questa, ai soggetti pubblici che gia' insistono sulla rete.

Sempre sul fronte informativo va citata l'esperienza dell'Osservatorio regionale per l'artigianato che vede un ruolo decisivo di Unioncamere nel monitoraggio del settore in collaborazione con Regione e associazioni di categoria. L'intervento dell'assessore Ginanneschi ha fatto quindi cenno all'esperienza toscana nella costituzione dei nuovi consigli camerali (per i quali la Regione ha provveduto, come vuole la legge, agli atti costitutivi), un "momento che ha costituito un primo importante terreno di collaborazione sul piano istitiuzionale".

Nell'arco di un biennio tutte le dieci Camere di commercio toscane si sono dotate di un proprio organo rappresentativo, composto in modo da rispecchiare in maniera equilibrata le varie componenti economiche locali.

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