A questo scopo l'assessore all'agricoltura ha
deciso di avviare un'azione di responsabilita' nei confronti del governo al
quale si chiede un risarcimento per i danni che la stessa Regione si vede
costretta a risarcire alle aziende agricole. Danni che, per il solo 1998,
ammontano a 500 milioni di lire.
L'azione di responsabilita' e' motivata dal fatto che, a causa
dell'inadempienza del governo che non ha tradotto in legge una direttiva
comunitaria in materia, il tribunale amministrativo ha sospeso un
provvedimento regionale che aveva autorizzato il "prelievo" in deroga di
queste due specie, sulla base di quanto previsto, appunto, dalla direttiva.
Storni e passeri appaiono infatti in continua crescita numerica e, a causa dei continui attacchi alle coltivazioni, rappresentano un vero e proprio flagello per l'agricoltura toscana. La sospensiva decisa dal Tar a seguito di un ricorso presentato dal wwf (evidenziando la situazione creatasi in seguito a sentenza della corte Costituzionale che stabilisce che questa disciplina debba essere dettata dallo Stato cui spetta di recepire le indicazioni della Cee) ha cos vanificato il tentativo di salvaguardare le produzioni agricole che aveva ispirato il provvedimento della Regione.
"Rimetteremo al governo il conto dei danni - annuncia l'assessore
all'agricoltura Moreno Periccioli - perche' il colpevole ritardo nel recepire
le norme comunitarie che autorizzano il controllo delle popolazioni di
storno e passero, anche attraverso la caccia, ha avuto un'azione nefasta
sulle colture toscane, sempre piu' improntate, com'e' noto, su concetti di
qualita' ed elevato pregio e costo e ha costretto la Regione a versare agli
agricoltori ingenti risarcimenti".