E' la Firenze-Pisa-Livorno il vero "buco nero" delle infrastrutture livornesi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 1999 22:32
E' la Firenze-Pisa-Livorno il vero

Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Vannino Chiti, intervenendo oggi al convegno del Comune sulla citta' di Livorno e le sue prospettive.
"La Firenze-Pisa-Livorno - ha detto Chiti - non e' quella che volevamo e che abbiamo aspettato per tanti anni: una strada di scorrimento veloce in grado di collegare la Toscana centrale alla costa tirrenica. E' una strada caotica e pericolosissima, che non risponde alle esigenze per cui fu costruita, a collegare cioe' non solo Firenze, ma anche Prato, la Valdelsa, la Val di Nievole e la Lucchesia all'aeroporto di Pisa e al porto di Livorno.

Oggi serve un'autostrada regionale, con la carreggiata in grado di garantire la necessaria sicurezza e le bretelle che dovevano essere costruite e sono rimaste nel cassetto. E' questo l'unico modo per rendere veramente competitivi porto e aeroporto".
Chiti si e' anche soffermato sul ruolo delle cosiddette "autostrade del mare": "Il cabotaggio - ha detto - e' una grande risorsa per Livorno, che consentirebbe di alleggerire il peso del traffico merci non solo dalle strade ma anche dalle stesse ferrovie.

E sono a disposizione ingenti risorse nazionali che potrebbero essere utilizzate". Riguardo al Centro intermodale di Guasticce, Chiti si e' detto d'accordo con il presidente della Provincia di Pisa, Gino Nunes, che prima di lui si era detto fautore di una gestione affidata ai privati: "Tutto quello che sta sul mercato - ha detto Chiti - puo essere programmato e controllato dal pubblico, ma e' sempre meglio che sia gestito dal privato". Una regola quest'ultima che Chiti ha voluto estendere anche al sociale: "Le residenze sociali assistite per gli anziani - ha detto - e' giusto vengano fatte dagli enti pubblici, ma perche' questi dovrebbero anche gestirle?"
Chiti ha fatto anche un consuntivo di questi anni di concertazione: "Si sta affermando nei fatti - ha detto - una fisionomia nuova della citta' di Livorno, non registrata ma voluta e concertata tra istituzioni pubbliche, autorita' portuale e parti sociali.

L'industria e' stata rilanciata e ha superato la crisi, ma contemporaneamente sono stati scoperti nuovi settori legati ai beni culturali e al turismo. E il rilancio del porto, con l'iniezione di fiducia della vicenda emblematica dei Cantieri navali, ha avuto grande parte in questo disegno ".
Oggi, per Chiti, bisogna che Livorno si concentri sul rafforzamento della sua identita' mediterranea ed europea, ricercando occasioni nuove sul fronte della formazione e del lavoro. "Dovremo imparare - ha detto - a spendere benissimo le risorse comunitarie dell'obiettivo 3, quelle destinate alla formazione, che sono le piu' consistenti e le piu' utili".

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