Entro il 30 aprile di ogni anno chi vuole ottenere un finanziamento per un progetto di collaborazione con partner appartenenti ad uno dei Paesi impegnati nell’apertura al mercato dei propri sistemi economici, può farne domanda al Ministero competente per il commercio con l’estero.
E’ stato appena pubblicato un decreto che, attuando la legge 26 febbraio 1992, n. 212, fissa i requisiti e le modalità che i candidati dovranno rispettare per poter usufruire delle agevolazioni previste.
Le attività che potranno godere dei benefici sono le collaborazioni nel campo della formazione professionale e dell’assistenza tecnica per manager e quadri, della formazione e assistenza in materie giuridico-istituzionali per i giovani e le associazioni giovanili, nei settori dell’economia sociale e della tutela ambientale, nei settori scientifici, tecnologici, culturali, scolastici, della formazione e dell’informazione e per gli studi e le progettazioni nel campo dei trasporti, delle telecomunicazione e dell’energia.
A queste si aggiungono gli studi di fattibilità per la costituzione di joint-venture o per la ristrutturazione di quelle già esistenti e i progetti pilota per il trasferimento di tecnologie e per la raccolta di tutta l’informativa necessaria all’attuazione di un progetto di società mista (individuazione progetto, partner potenziali, fonti di finanziamento).
Potranno partecipare al bando imprese, enti, istituti, associazioni, consorzi, cooperative e società, anche di tipo consortile, e sarà ammesso sia il settore pubblico che privato.
I progetti presentati dovranno prevedere il coinvolgimento di un partner italiano e di uno appartenente ad uno dei Paesi beneficiari del programma.
Le domande dovranno essere inoltrate alla Direzione generale per la promozione degli scambi e l’internazionalizzazione delle imprese del Ministero per il commercio con l’estero.
Gli aiuti concessi consistono in contributi a fondo perduto pari al 50% delle spese complessive ammesse per un tetto massimo di 800 milioni. I modelli di domanda saranno approvati dallo stesso Ministero.