Raggiunto l'accordo per il recupero ad uso pubblico del complesso di Castelpulci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 1999 20:17
Raggiunto l'accordo per il recupero ad uso pubblico del complesso di Castelpulci

Lo Stato contribuirà con il 50% della spesa occorrente per il restauro, stimata in 28 miliardi dai tecnici della Provincia, ente che contribuirà con il suo bilancio a completare il finanziamento.
I termini dell'accordo, che sarà ora formalizzato e che dice la parola fine al degrado di Castelpulci, sono stati definiti a Roma al Ministero dei Beni Culturali nel corso di un incontro fra il Ministro Giovanna Melandri, con il suo Capo di Gabinetto D'Alessio ed il direttore per i Beni Culturali Serio, ed il presidente della Provincia, Michele Gesualdi, accompagnato dall'Assessore alla Cultura Del Lungo.

E' intervenuto anche il sovrintendente archeologico per la Toscana, Angelo Bottini.
Sulla base del progetto già predisposto dalla Provincia, che riguarda sia le strutture che gli impianti dello storico complesso, il Ministero concorrerà con la percentuale massima consentita dalla legge alla realizzazione di tutte le opere che saranno ritenute ammissibili, e che saranno indicate dalla Sovrintendenza ai beni ambientali ed architettonici guidata da Mario Lolli Ghetti.
Una novità assoluta: il Ministero si è anche impegnato a concorrere, sempre nella percentuale del 50%, anche alle spese necessarie per il restauro degli annessi della villa, che in primo tempo la Provincia aveva pensato di scorporare dal complesso, ma che la Sovrintendenza ai beni architettonici considera un "unicum" con l'edificio principale.

Di conseguenza la Provincia abbandonerà l'ipotesi della vendita degli annessi e provvederà alla predisposizione del relativo progetto di recupero.
Ministero e Provincia considerano come presupposto il futuro uso pubblico di Castelpulci. Resta comunque aperta la partita sulle varie ipotesi di utilizzo, fra le quali quella della creazione di un Museo nazionale della civiltà degli etruschi, sostenuta con decisione da Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Scandicci e sulla quale è confluito anche l'interesse della Fondazione Piaggio e della Società Autostrade.

Un'ipotesi, quest'ultima, di grande respiro ma sulla quale non mancano le perplessità da parte dei competenti uffici dello Stato.
"Questo accordo - ha commentato oggi il presidente Gesualdi - premia l'impegno con cui la Provincia ha lavorato, negli ultimi anni, per il recupero di una struttura straordinaria sia dal punto di vista architettonico che da quello storico e che, legata alla vicenda umana di Dino Campana, rappresenta anche un luogo importantissimo per la letteratura italiana. Un impegno che ora proseguirà per arrivare alla risoluzione del problema dell'uso dell'immobile".


Gesualdi ha poi sottolineato che la Provincia dovrà anche farsi carico in modo molto significativo, come si è detto servono almeno altri 14 miliardi oltre a quelli che arriveranno dal Ministero, del costo dell'operazione di recupero.
Nel quadro dell'incontro al Ministero è stato anche deciso lo sgombero dei locali di Castelpulci adibiti a deposito per la Biblioteca Nazionale: dovrà avvenire prima dell'apertura dei cantieri.
E' infine da ricordare che sono già partite, a cura della Sovrintendenza archeologica, le procedure per lavori di restauro del loggiato interno della villa per un importo di 300 milioni.

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