Polemica Governo-Regione sulla direttrice autostradale tirrenica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 giugno 1999 14:45
Polemica Governo-Regione sulla direttrice autostradale tirrenica

Il Consiglio regionale ha approvato nei giorni scorsi una mozione di sostegno all'azione del presidente Chiti per arrivare ad una rapida soluzione per la realizzazione della direttrice autostradale tirrenica che suonava critica nei confronti della posizione espressa dal Governo.
"Non e' vero che la soluzione prospettata dal protocollo d'intesa proposto dal Ministero dei Lavori Pubblici sposi le tesi dell'Anas ne' che propenda per il progetto di ammodernamento della statale Aurelia. Non esiste al momento nessuna soluzione prospettata dal Ministero, esiste solo l'esigenza di conoscere i dati oggettivi della situazione, gli unici in grado di suggerire la scelta da effettuare'', ha precisato il ministro dei Lavori Pubblici Enrico Micheli, commentando la mozione approvata dalla Regione.

''Evidentemente il presidente della Regione Vannino Chiti e' stato male informato e francamente non riesco a capire le ragioni della polemica. E' nostra intenzione nominare un gruppo di lavoro con le Regioni interessate (Toscana e Lazio), che in tempi brevi, entro tre mesi, definisca qual e' la soluzione piu' idonea a risolvere il problema del traffico sulla dorsale tirrenica dal punto di vista tecnico e da quello della convenienza economica. Abbiamo davanti due alternative: quella della trasformazione dell'Aurelia in autostrada, ovviamente rispettando tutti i vincoli ambientali, o quella dell'ammodernamento dell'Aurelia.

Decideremo in base agli elementi tecnici e soprattutto in base a quelli finanziari. Figurarsi se io posso essere contrario al project financing, che anzi vorrei sperimentare a largo raggio, anche a livello locale. Tra l'altro ragioni di bilancio ce lo impongono. Se l'Aurelia potesse essere trasformata in autostrada pedaggiabile e se ci fosse la possibilità di ricavi da parte della società di gestione, senza esborsi da parte dello Stato, perché dovrei dire no e rinunciare a liberare risorse utilizzabili per altre opere infrastrutturali.

Se invece per realizzare l'autostrada lo Stato dovesse coprire il 60-70 per cento del costo, non si vede perché dovremmo fare opera di beneficienza nei confronti di una società privata invece di optare per la soluzione dell'ammodernamento. Nessuno mi convincerà che sia proponibile un project financing a perdere per le casse dello Stato".

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