Un titolo lungo e complesso per una legge, approvata dal consiglio regionale con l'astensione del centro-destra, che mira essenzialmente allo snellimento delle procedure burocratiche ed e' finalizzata all' applicazione dei principi di efficienza, trasparenza nei procedimenti amministrativi, al conseguimento contestuale del servizio al singolo cittadino e alla tutela degli interessi pubblici e collettivi. In pratica si tratta di una legge che raggruppa gran parte della normativa relativa all'attivita' edilizia, con la conseguente abrogazione di una serie di leggi.
Il provvedimento indica in particolare quali opere sono soggette a concessione o autorizzazione edilizia, quali altre a mera attestazione di conformita' con la vigente disciplina urbanistica ed edilizia, distinguendo i casi in cui tale attestazione e' effettuata dal Comune, da un professionista abilitato, dal cittadino stesso.
La legge inoltre, in merito ai procedimenti, disciplina lo ''sportello unico'', rappresentato dal Comune, che dovrà farsi carico della gestione di tutti i subprocedimenti, senza piu' costringere i cittadini a peregrinare da un ufficio all'altro, talvolta dello stesso ente.
La legge infine fa charezza sui contributi relativi agli oneri di urbanizzazione e sulla riunificazione dei parametri urbanistici ed edilizi, secondo definizioni uniche per tutto il territorio regionale. Nel presentare la legge Mariella Zoppi, del gruppo Laburista Federativo, ha sottolineato: "non e' un provvedimento omnibus ma un atto che disciplina la materia e rende necessari ed urgenti gli adeguamenti allo spirito di questa legge, in attesa del testo unico in ordine al territorio''.
