E' l'obiettivo della riunione dell'ufficio politico della Conferenza delle regioni periferiche e marittime che si
svolgerà lunedì a Langesund, nel nord della Norvegia.
Le Regioni europee non sono soddisfatte del compromesso dei Quindici sui fondi strutturali che si e' tradotto in
una riduzione dello sforzo di coesione economica e sociale che la Conferenza stima, per il periodo di durata dei
fondi dal 2000 al 2006, intorno a 18 miliardi di euro (circa 36 mila miliardi di lire). "Tuttavia -ha detto prima
della partenza il presidente della Crpm e della Regione Toscana, Vannino Chiti- anche grazie alla nostra azione
la perdita di risorse e' stata piu' contenuta e la soluzione trovata permette di avviare una nuova fase
caratterizzata dall'ingresso di nuovi membri e dalla riforma delle istituzioni.
Ora si tratta di riprendere l'iniziativa
volta a sensibilizzare i governi degli Stati membri perche' rafforzino l'efficacia e l'impatto delle politiche
regionali".
Il vertice della Crpm porra' la sua attenzione sul ruolo che le Regioni potrebbero svolgere nell'attuazione delle
decisioni prese nella capitale tedesca in vista dei prossimi appuntamenti: i negoziati sui criteri aggiuntivi di
ammissibilita' ai fondi strutturali, il maggiore coinvolgimento del livello regionale nella programmazione e nella
messa in opera dei fondi strutturali, le modalita' della futura iniziativa comunitaria Interreg III che, ha aggiunto
Chiti, "rappresentano certamente la piu' importante posta in gioco a breve termine per le regioni periferiche e
marittime".
Tra le altre scadenze vi e' il negoziato sulle reti transeuropee di trasporto e, soprattutto, la discussione sullo
Schema di sviluppo dello spazio comunitario, che la Crpm considera la base sulla quale costruire una nuova
politica di sviluppo regionale.