Processo-stralcio per le stragi del '93-'94

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 giugno 1999 17:08
Processo-stralcio per le stragi del '93-'94

"Maurizio Costanzo era stato condannato a morte da Cosa Nostra a causa delle sue trasmissioni e dei commenti negativi fatti nei confronti della mafia". Al processo-stralcio per le stragi del '93-'94, che colpirono anche Firenze con l'autobomba esplosa agli Uffizi nel Maggio '93, il pentito Filippo Malvagna ha tratteggiato un quadro sintetico della politica di Cosa Nostra negli anni immediatamente successivi all'introduzione del 41 bis per regolare la vita in carcere dei mafiosi.
Cosa Nostra temeva il pentitismo, in grado di distruggere l'anima stessa dell'organizzazione, ed il pentitismo veniva incrementato paurosamente dall'applicazione dell'isolamento in carcere nei confronti dei suoi esponenti.

Per piegare lo Stato, per spingerlo a venire a patti e ad eliminare le restrizioni, l'Organizzazione mafiosa decise di iniziare un periodo di strage e di terrore, culminato con gli attentati-autobomba di Firenze, Roma e Milano. Sempre secondo Malvagna, la Cupola avrebbe guardato a nuove forze politiche, emergenti in quel periodo, che avrebbero potuto fornire il nuovo contatto tra Mafia e Stato dopo che i vecchi politici si erano dimostrati inaffidabili od erano stati eliminati. Secondo il pentito, la forza politica che veniva vista di buon occhio e sulla quale si sperava di poter fare affidamento, era Forza Italia.

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