"Colpire la Lebole? Un misfatto nei confronti di Arezzo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 maggio 1999 13:39

Il presidente della Regione Toscana, Vannino Chiti, è intervenuto con l'assessore al lavoro Paolo Benesperi all'assemblea dei lavoratori della Lebole di Arezzo "Un imprenditore degno di questo nome -ha detto Chiti- non può rinunciare a cuor leggero alla fortuna di operare in un'azienda che vive nel cuore della citta'. Alle lavoratrici aretine un imprenditore può chiedere qualsiasi sacrificio, tranne quello di portare altrove un marchio che non è solo della fabbrica, ma della citta' intera. Meno di due anni fa abbiamo fatto un patto e un accordo serio con l'impresa, che ora vuole svuotarlo e smantellarlo.

Questa operazione vorrebbe dire mettersi in contrapposizione forte con la citta' e con la regione e anche con il governo, che interesseremo al piu' presto. Questa per noi e' la linea del Piave. Il sostegno delle istituzioni sarà forte e convinto, ma da solo non potra' bastare. Questo sostegno, che ha riscosso l'unanimità del consiglio regionale, potra' essere il valore aggiunto dell'iniziativa del sindacato e dei lavoratori. Se l'impresa vorrà discutere con noi il rilancio dell'azienda e il superamento delle difficoltà congiunturali, siamo disponibili.

Se invece vuole veramente strappare l'anima ad Arezzo, portare via il marchio e condannare a morte la Lebole, allora non possiamo essere disponibili". Chiti ha rivolto un appello, tramite la sottosegretaria Monica Bettoni, a tutte le parlamentari perché‚ facciano della vertenza Lebole una vertenza nazionale in difesa dell'occupazione femminile, e si e' impegnato a investire del problema i ministeri dell'industria e del lavoro, oltre alla stessa presidenza del consiglio.

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