La nuova università: nuove generazioni, o degenerazioni?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 1999 12:34
La nuova università: nuove generazioni, o degenerazioni?

La normativa concorsuale varata dal governi Prodi e D'Alema aveva il dichiarato obiettivo di aprire alle nuove generazioni dopo anni di chiusura. Infatti, ha consentito di bandire una cascata di concorsi a cattedra per ordinari e associati (età media 50-59 anni) in modo da svecchiare definitivamente gli atenei. Esemplare il caso dei due dipartimenti fiorentini di Scienze Politiche che per i prossimi tre anni (1999-2001) hanno richiesto complessivamente 21 avanzamenti di carriera (fra ordinariati e associazioni).

La richiesta, alla luce dell'attuale disavanzo dell'Ateneo fiorentino (uno dei più alti d'Italia), non consentirà per alcuni decenni di assorbire assistenti e dottorati che nel frattempo avevano costruito i loro curriculum e i loro titoli in previsione di un graduale assorbimento. In compenso è prevedibile ritenere che nel prossimo decennio il distacco anagrafico fra docenti di prima fascia (ordinari) e i ricercatori potrebbe raggiungere la cifra media di 25-30 anni.
Bisognerebbe ripensare ai titoli da attribuire a queste figure.

La proposta che sorge spontanea è questa: chiamare i professori ordinari "nonni" e gli associati "zii", mentre i giovani aspiranti ricercatori di 40 anni potranno fregiarsi del titolo di "nipoti".

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