L'ENEL ferma la centrale di Santa Barbara a Cavriglia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 1999 19:52
L'ENEL ferma la centrale di Santa Barbara a Cavriglia

Solo una settimana fa, il 24 febbraio, i dipendenti di Cavriglia sono stati precettati con la motivazione che l'interruzione della produzione della centrale non avrebbe consentito di "garantire la riserva vitale" di approvvigionamento elettrico. La Giunta regionale contesta la decisione dell'ENEL sia nel metodo che nel. Nel metodo, perché esiste un protocollo di intesa tra ENEL e Regione che prevede espressamente l'informazione reciproca nelle scelte rilevanti. In questo caso, invece, non sono stati informati preventivamente ne' la Regione ne' gli enti locali, ne' le organizzazioni sindacali e neppure il governo, per quanto si e' appreso dal sottosegretario all'industria, senatore Carpi.

Nel merito, perché questa decisione viola tutti gli accordi sottoscritti precedentemente dall'ENEL e dal governo. E questo a partire dall'accordo Stato-Regione nel novembre 1993, che prevedeva la trasformazione e il potenziamento della centrale a turbogas. Impegno che lo stesso presidente dell'ENEL, Chicco Testa, ha confermato nel settembre 1997, anche nel contesto determinato dal protocollo di intesa del luglio 1996 per la reindustrializzazione dell'area mineraria. Tutte le procedure relative alla trasformazione e al potenziamento della centrale, ricorda la giunta, sono state gia' espletate, e i lavori potrebbero partire in qualsiasi momento.

La Regione sta sollecitando da tempo il governo per il rispetto degli impegni finora non mantenuti da parte dell'ENEL, che adduce a pretesto anche le difficolta' relative al riassetto del mercato elettrico.
"La giunta regionale proseguirà la sua azione per la piena attuazione degli accordi sottoscritti per Cavriglia e in questo senso si e' nuovamente attivata verso il governo. Non si può accettare un simile provvedimento, che potrebbe preludere a drammatiche conseguenze per il futuro dell'impianto e per il destino dei lavoratori -spiega il presidente della Regione Toscana, Vannino Chiti- e che conferma un metodo di decisioni unilaterali che saltano a pie' pari il confronto con le istituzioni e le organizzazioni sindacali, metodo gia' sperimentato in passato dall'ENEL e dettato probabilmente, piu' che da motivazioni di ordine economico, da finalità collegate al riassetto del mercato elettrico e al ruolo che vi assegna l'ENEL.

Abbiamo appreso infatti che neppure i competenti ministeri sono stati informati, nonostante la portata del provvedimento e nonostante il fatto che lo Stato rimanga l'azionista unico della società elettrica".
La Giunta e' in contatto con il ministero dell'industria ed e' in attesa che la presidenza del consiglio convochi la riunione conclusiva del confronto sull'insieme di tutte le problematiche dell'ENEL in Toscana, su cui vi e' stato in questi mesi un confronto, a volte anche aspro.

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