24° anniversario della tragedia del Moby Prince

Gli appuntamenti del 10 aprile a Livorno. I familiari chiedono al Presidente dela Regione e alle istituzioni locali di fare sentire la propria voce a Roma

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2015 22:14
24° anniversario della tragedia del Moby Prince

Venerdì 10 aprile si celebra il 24° anniversario della tragedia del traghetto Moby Prince, con i suoi 140 morti la più grave della marineria civile italiana. “Nonostante due inchieste e nonostante una serie di fatti impressionanti emersi durante le indagini, quella strage resta ancora impunita” ha dichiarato Serafino Fasulo assessore alla cultura “Dietro ogni tragedia esistono però sempre delle precise responsabilità: non si può parlare di caso o di fatalità davanti a 140 morti. In questa vicenda i familiari della vittime, ognuno col suo carico di dolore e di speranza, hanno portato avanti in questi anni una battaglia difficile per la verità, fatta di rabbia ma anche di grande dignità. Ci sentiamo loro molto vicini e continueremo a sostenerli in ogni iniziativa” ha detto poi l'assessore rivolgendosi a Loris Rispoli, presidente dell'Associazione 140, che nel rogo perse la sorella.

“La città deve smettere di sentire questa ferita non del tutto propria, al contrario deve far sentire la sua indignazione a fianco dei familiari – con queste parole Rispoli ha lanciato un appello a tutta la città affinché il 10 aprile prossimo scenda in corteo e partecipi alle cerimonie commemorative per ricordare la tragedia. “Una tragedia – ha continuato – piena di dolore, in cui alla sofferenza per la perdita del caro si aggiunge la tragedia di una mancata giustizia e l’ostinazione ad erigere un muro di omertà”. Il presidente dell'associazione 140 ha quindi evidenziato nel suo intervento come in questo 24°anniversario la storia del Moby Prince potrebbe conoscere una svolta, grazie alla costituzione di una Commissione Parlamentare d’inchiesta. Il 10 aprile prossimo, a Livorno, si riuniranno i Capigruppo della Camera e Parlamentari proprio per accelerarne l’istituzione.

Questo il programma della giornata “Per non dimenticare”, organizzata dall'associazione 140 e dal Comune di Livorno con la collaborazione della Regione Toscana e della Provincia di Livorno:

* ore 9.30 - Sede dell'Associazione “140", via Terreni 2:incontro organizzato dal Comitato Moby Prince con i parlamentari della Commissione Trasporti del Senato * ore 12.00 – Cattedrale: funzione religiosa * ore 15.30 - Palazzo Civico, Sala Consiliare: saluto del sindaco alle autorità e ai familiari delle vittime * ore 17.00 - Corteo da Piazza del Municipio al Porto (percorso viale Avvalorati, piazza della Repubblica, via Grande, Porto Mediceo) * ore17.45 - Andana degli Anelli: deposizione del cuscino di rose del Presidente della Repubblica e corona di alloro, lettura dei nomi delle vittime, lancio di rose in mare.

Appelli che in queste ore vengono rivolti al Presidente del Consiglio, alla vigilia del 24esimo anniversario della tragedia al largo del porto di Livorno e che costò la vita a 140 persone.

"Con l'approvazione in commissione del disegno di legge per l'istituzione della commissione d'inchiesta sulla Moby Prince si compie un primo e fondamentale passo in avanti nella ricerca della verità. E' il frutto di un lavoro parlamentare che ha riunito in un unico ddl le proposte depositate da M5S, PD e SEL e che in maniera molto significativa prende corpo proprio alla vigilia del 24esimo anniversario di una strage ancora senza colpevoli. Adesso attendiamo solo che il provvedimento arrivi in aula per il via libera definitivo: un atto che dobbiamo al Paese ai familiari delle 140 vittime di questo inaccettabile mistero italiano".Lo afferma la senatrice toscana di Sinistra Ecologia Libertà, Alessia Petraglia che domani, insieme alla deputata Marisa Nicchi, prenderà parte alla commemorazione della strage.

“A 24 anni dalla tragica notte del 10 aprile 1991, le incertezze, le incongruenze, i dubbi su uno dei più gravi incidenti della marineria civile italiana non sono ancora stati chiariti. E rimane tuttora senza risposta la domanda di verità e giustizia delle famiglie delle 140 vittime. Fare finalmente luce sul drammatico incidente della Moby Prince, oltre che un dovere civile e istituzionale, è l’unico modo per onorare la memoria di quanti persero la vita a bordo e rispettare il dolore dei loro familiari.

Memoria, verità e giustizia sono le istanze che saranno al centro delle iniziative organizzate per domani, 24° anniversario della tragedia del traghetto Moby Prince, dall'associazione 140 e dal Comune di Livorno con la collaborazione della Regione Toscana e della Provincia. Per fare finalmente luce su questa tragedia sarebbe auspicabile che il nostro Governo si attivasse per sapere dagli Stati Uniti se esistono altri elementi di prova in grado di spiegare cosa accadde davvero al largo del porto di Livorno.

Proprio questo chiedo con una mia interrogazione sul caso, la terza (n.4-00261), al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai ministri della Difesa, degli Esteri e della Giustizia, rimasta senza risposta nonostante le ripetute sollecitazioni”, lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, sul caso Moby Prince. “Sebbene la sentenza d’appello sullo scontro tra il traghetto di linea Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo - prosegue Realacci - imputi questa tragedia a nebbia ed errore umano, restano aperti molti dubbi e forti perplessità.

Riaccesi da diversi articoli di stampa, dal documentario Centoquaranta - La strage dimenticata e da un dossier realizzato da un pool di periti per conto dei familiari delle vittime. Da un pezzo pubblicato sul Corriere della Sera nell’aprile del 2013 si evince, ad esempio, che il tribunale di Livorno non ha più le registrazioni audio del processo sulla Moby Prince, quelle che valgono a livello legale. Ombre sulla verità accertata dalla giustizia, del resto, erano emerse anche dal programma giornalistico “Mixer” di Giovanni Minoli e dal quotidiano il Tirreno”. “Per fare piena luce sulla tragedia della Moby Prince – conclude Realacci – torno a chiedere ai ministri interrogati se intendano attivarsi presso il Governo degli Stati Uniti d'America per sapere se esistano le immagini e le registrazioni dei tracciati satellitari delle navi presenti nella rada del porto di Livorno, il 10 aprile 1991 e, nel caso, chiederne l'acquisizione.

Auspicabile poi che si proceda a verificare l’effettivo smarrimento delle registrazioni a valore legale dal tribunale di Livorno e le circostanze in cui esso è avvenuto e che si mettano in campo tutte le iniziativi utili a chiarire dinamica e cause della più grande tragedia della nostra marina civile. Sarebbe bene sapere, infine, quali siano le iniziative prese dall'armatore della Moby in questi anni verso le vittime”.

"Quattordici anni dopo è appurato che alla Diaz ci fu tortura, trentacinque anni dopo è stato appurato che un missile ha abbattuto il Dc9 a Ustica, quanti anni dobbiamo aspettare per sapere la verità sulla Moby Prince? Fare chiarezza e aprire immediatamente gli archivi, come richiedono i familiari delle vittime, è il minimo che possa fare la politica: è un dovere di tutti dire Sì alla massima trasparenza". Con queste parole il candidato alla presidenza della Regione Toscana per Sì Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori si unisce agli appelli "Chiediamo ad Enrico Rossi e in quanto rappresentante dei cittadini toscani e alle istituzioni locali di fare sentire con forza la propria voce affinché la commissione di inchiesta parlamentare veda la luce quanto prima.

Da parte nostra, una volta eletti, ci impegniamo a vigilare attivamente affinché la commissione arrivi a risultati certi in tempi rapidi. Silenzio e assenza di chiarezza - conclude Fattori - si sono sono aggiunti per troppo tempo alla sofferenza dei familiari che chiedono giustamente un impegno concreto per conoscere tutti quegli atti che dovrebbero essere patrimonio della verità".

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