1921-2021: cento anni fa la strage di Empoli

I tragici fatti nel romanzo storico di Luca Terreni, edito da Mauro Pagliai nella Collana Finzioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 aprile 2021 15:34
1921-2021: cento anni fa la strage di Empoli

Un intenso romanzo storico, accuratamente basato sulle cronache dell’epoca, che ripercorre una pagina drammatica della storia toscana.

Il primo marzo 1921, a Empoli, un convoglio di marinai e carabinieri venne assalito perché scambiato per una squadra di fascisti. I morti furono 9, i feriti 18. Gli eventi che portarono alla strage, come l’uccisione di Spartaco Lavagnini avvenuta pochi giorni prima, sono raccontati attraverso gli occhi di Salvatore, giovane napoletano arruolatosi in Marina e aggregato all’Arsenale Marittimo di Spezia, infine inviato in Toscana per una missione che si rivelerà tragica.

“Sul cassone la confusione era ormai al culmine. E in mezzo a quello sconforto iniziarono a piovere dal cielo sedie e sgabelli. E sassi e imbrici. Alcuni carabinieri della scorta armati di moschetto stavano rispondendo al fuoco, alla cieca senza un’idea di dove fosse il nemico da colpire. Il primo camion, già molto avanti, scomparve dietro a una curva e noi ci trovammo ancor più in mezzo all’inferno”. Il 1° marzo 1921 a Empoli un convoglio di militari, scambiato per una squadra fascista, viene assalito dalla folla e dalle Guardie Rosse. L’eccidio è al centro del romanzo storico dell’esordiente Luca Terreni intitolato Vedrò la città che ha terrazze color delle stelle? (pp. 128, euro 13) edito da Mauro Pagliai nella collana «Finzioni».

Il protagonista della vicenda, Salvatore, è un giovane napoletano arruolatosi in Marina e aggregato all’Arsenale Marittimo di Spezia, infine inviato in Toscana. La sorte lo porterà in mezzo a quei marinai che, scortati dai carabinieri, giungeranno a Empoli con il compito di riattivare le linee ferroviarie compromesse da alcuni scioperi. Il romanzo, accuratamente basato sulle cronache dell’epoca e arricchito da una dettagliata postfazione, ricostruisce il clima teso di quel periodo – pochi giorni prima a Firenze era stato ucciso il sindacalista Spartaco Lavagnini – che culmina in un pomeriggio di tragedia: alla fine della giornata tra i militari si contano nove morti e una decina di feriti a seguito di colpi di arma da fuoco, da taglio e da percosse.

Sottratto fortunosamente al linciaggio, Salvatore riuscirà a raggiungere Firenze (dove “le terrazze hanno il colore delle stelle”), ma porterà con sé il ricordo indelebile di uno dei tanti terribili fatti di sangue che hanno segnato una fase cruciale della storia italiana.

Notizie correlate
In evidenza