Zanzara tigre: massima allerta in Toscana

Secondo l’elaborazione di Anticimex su base dati Vape, fino al 31 luglio indice potenziale di infestazione a livello massimo in quasi tutta la regione. I consigli per difendersi e limitare la presenza dei fastidiosi insetti. Speciali batbox antizanzare installati sul Mugnone

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 luglio 2019 11:39
Zanzara tigre: massima allerta in Toscana

Prende il via, con l’installazione delle prime casette rifugio per i pipistrelli, il progetto “Bat Box sul Mugnone” finanziato e promosso dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze.

“Riceviamo molto spesso, specie in estate ovviamente, segnalazioni riguardanti la presenza di zanzare – spiega il Presidente del Consorzio di Bonifica Marco Bottino – e benché il Consorzio non abbia alcuna competenza sul controllo degli insetti in ambito fluviale, dove tra l’altro le zanzare hanno già numerosi competitori e predatori naturali, abbiamo pensato di fare la nostra parte nella lotta contro uno dei principali fastidi delle sere d’estate, in maniera intelligente ed esemplare, con le bat box appunto”.

Sappiamo ormai che la più efficace lotta alle zanzare deve cominciare dai cosiddetti “focolai larvali”, dove centinaia di uova e larve sono concentrate in piccoli volumi d’acqua facilmente controllabili (tombini, caditoie stradali, piccole vasche, bidoni usati per la raccolta delle acque, sottovasi, etc.) mentre è una sfida ormai quasi persa il contrasto agli esemplari adulti. In ogni caso favorire la presenza dei pipistrelli anche in ambito urbano, dove anche a causa della sempre minore presenza di rifugi rischiano di essere anno dopo anno sempre meno numerosi, può infatti contribuire notevolmente alla riduzione delle zanzare: le specie più comuni in ambiti urbani sono capaci infatti di nutrirsi di un buon numero di zanzare, fino a quasi un migliaio per ogni pipistrello ogni notte.

“In una nostra recente campagna di studio, divulgazione e conservazione – spiega Paolo Agnelli del Museo di Storia Naturale di Firenze – si sono messi a punto i rifugi più efficaci e si sono individuate le migliori specifiche d’installazione. In questo caso abbiamo scelto diverse tipologie di ‘casette’, di diversa fattura sia di cemento che di legno, installate sia sotto l’ampia e ombreggiata volta del Ponte Rosso che su entrambi i muri di sponda che in destra e sinistra idraulica hanno esposizione solare completamente differente. Sappiamo infatti che i rifugi esposti a nord sono scelti dai maschi perché hanno temperature più fresche, mentre gli orientamenti a sud sono scelti dalle femmine”.

Il tratto di torrente oggetto di studio questa volta è quello che va dalla ferrovia a monte del Ponte Ranieri Bustelli (zona Piazza delle Cure), fino alla ferrovia a valle del Ponte degli Alpini (zona Fortezza da Basso) e ad ogni bat box installata verrà assegnato dagli zoologi del Museo un codice identificativo per il successivo monitoraggio da parte dei chirotterologi del Museo, presenti per il coordinamento tecnico scientifico al momento dell’installazione. Se queste nuove ‘casette’ saranno gradite ai pipistrelli della zona non è possibile saperlo ma quel che è certo è che i corsi d’acqua sono ambienti sicuramente graditi; sappiamo che il successo di colonizzazione aumenta progressivamente col passare del tempo e, mediamente, dopo il primo anno raggiunge il 18% delle BatBox installate, il 35% il secondo anno e oltre il 40% nel terzo.

Da tempo ormai normative comunitarie, nazionali e regionali proteggono e anzi favoriscono azioni di ricerca, gestione e divulgazione sui chirotteri e già in passato il Museo di Storia Naturale, nell’ambito delle note iniziative intraprese fin dal 2007, aveva collaborato con i consorzi di bonifica per la diffusione di bat box in prossimità dei corsi d’acqua, specie sui fossi e canali delle pianure più urbanizzate (a Firenze in zona Ugnano, Mantignano, Pontignale).

Bollettino rosso in gran parte d’Italia per le temperature in aumento e, seppur con un po’ di ritardo, anche quest’anno il fenomeno zanzara tigre torna a farsi sentire.Quali saranno nei prossimi giorni le aree più attaccate dal fastidioso insetto in Toscana, adesso che ci avviciniamo ad agosto? Secondo l’elaborazione di Anticimex, azienda internazionale specializzata nel Pest Management e nei servizi di igiene ambientale, su base dati Vape,nella settimana dal 25 al 31 luglio in Toscana sono Firenze, Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato e Siena le province con l’indice potenziale di infestazione di zanzara tigre più alto, in una scala di intensità da 0 a 4.

Solo nella provincia di Massa Carrara si registra invece un livello medio-alto (3). In tutte le province la tendenza futura è in crescita, mentre l’indice di calore è compreso in prevalenza tra i 32 e i 40 gradi.

Ma quali sono i consigli per difendersi e limitare la presenza delle zanzare? “Nelle abitazioni con giardini o aree verdi, le nuove tecnologie possono aiutare sensibilmente i cittadini a difendersi dalle zanzare afferma Valeria Paradiso, Responsabile Tecnico di Anticimex Italia. Attraverso sistemi di disinfestazione automatica si possono programmare giorni e orari di intervento, nebulizzando prodotti specifici o repellenti al 100% naturali nei momenti più idonei ed in assoluta autonomia.

Ma per bloccarne la diffusione all’origine è essenziale agire sul fattore prevenzione, con la collaborazione attiva delle amministrazioni comunali e condominiali, che devono pianificare, insieme a esperti del settore, interventi mirati e continuativi almeno da marzo a tutto ottobre. Ma altrettanto importante è il ruolo dei cittadini, fondamentale per tenere in ordine le aree private ed evitare i ristagni d’acqua".

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