We women: due giorni di Colloqui internazionali di Toscana

Resta forte il gap reddituale tra uomini e donne

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 novembre 2023 16:52
We women: due giorni di Colloqui internazionali di Toscana

Come cambierebbero l’economia, il lavoro e la società con una maggiore e migliore occupazione femminile? Con quali impatti e benefici per il Paese e per lo sviluppo democratico? Questi i temi su cui pone l’accento l’edizione 2023 dei Colloqui di Toscana promossi da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in collaborazione con Regione Toscana nell’ambito de la Toscana delle donne, che si aprono domani, domenica 26 novembre, alla Libreria Red di Piazza della Repubblica, a Firenze.

L’edizione 2023 dei Colloqui ha come titolo “We Women” e vuole sottolineare il ruolo delle donne nello sviluppo economico del Paese con un triplice obiettivo: di denuncia, di azione e di proposta.

Si inizia alla libreria Red il 26 alle 18.30 con un talk pubblico dal titolo “Storie di ordinario sessismo” con Emanuela Abbatecola, docente e autrice del libro “Donna Faber”, Cinzia Spanò, dell’associazione Amleta; Giulio Cavalli, scrittore. Modera la giornalista Titti Giuliani Foti.

Il giorno seguente l’iniziativa si sposta a Palazzo Strozzi Sacrati dove i lavori si susseguono per l’intera giornata e alle 9.30 sono aperti dai saluti di Massimiliano Tarantino, direttore della Fondazione Feltrinelli.

La prima sessione si intitola “Le donne contano in economia?” e inizia con una lettura di Marianella Bargilli, quindi l’introduzione di Vera Gheno, scrittrice e curatrice dell’iniziativa. All'attrice il compito di leggere Il lavoro delle donne il discorso che Tina Anselmi tenne in Parlamento per la proposta di legge per la parità di trattamento sul lavoro tra uomini e donne il 30 giugno del 1977 (legge 903/1977).

“Sono molto onorata e felice di prestare la mia voce al discorso di Tina Anselmi, - dichiara Marianella Bargilli- una grande donna che tanto si è spesa nella lotta per la parità dei diritti tra uomini e donne anche nel lavoro. È importante continuare a ricordare e onorare tutte quelle donne che hanno permesso di innescare e alimentare un cambiamento di rotta e di pensiero. Cambiamento che deve continuare giorno dopo giorno in ogni aspetto della nostra società ancora oggi purtroppo intrisa e inquinata da un patriarcato che non ha motivo di esistere”.

La seconda sessione “Inclusione ed empowerment femminile per lo sviluppo territoriale” è introdotta da Valentina cardinali, responsabile della Struttura Mercato del lavoro di INAPP.

La terza sessione “Promuovere cambiamento. Quali politiche di intervento?” vede i saluti del presidente Eugenio Giani e di Carlo Feltrinelli, presidente della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

Segue la condivisione degli esiti di lavoro con una discussione cui partecipano Francesca Basanieri, presidente della Commissione Pari Opportunità della regione; Lucia Rizzica, della banca d’Italia, Flaminia de Romanis, responsabile del Team Academy di valore D e Gessica Beneforti della CGIL Toscana.

Si chiude sposandoci alla libreria Red di Piazza della Repubblica con un talk pubblico dal titolo “Il rosa, il blu o come vuoi tu” con Vera Gheno, sociolinguista e divulgatrice, Matteo Bussola, fumettista, scrittore, conduttore radiofonico, Irene Biemmi, docente di pedagogia di genere all’Università di Firenze e autrice di libri per l’infanzia, moderati dalla giornalista Ilaria Solari.

“La parità di genere è ancora lontana. Anche nel mondo dei liberi professionisti. E deve essere un obiettivo da perseguire con forza, a cominciare dalla liberale Toscana, facendo in modo che la professionalità venga valutata e rispettata senza distinzioni di genere” Così il presidente di Confprofessioni Toscana Ivo Liserani lancia un appello a tutti i soggetti coinvolti affinché ci si adoperi per un obiettivo fondamentale.

I numeri parlano chiaro. Secondo il rapporto Confprofessioni, rispetto al periodo pre-Covid (2018-19) il numero di liberi professionisti è andato incontro a un calo consistente e l’intensità di tale calo è particolarmente elevata in Centro Italia (-3,7% sul triennio), dove ha colpito pesantemente soprattutto le donne libere professioniste (-5,2%) contro un -2,9% degli uomini.

Donne che per altro scontano un gap già preesistente in termini numerici. In Toscana le libere professioniste sono infatti il 33,5% del totale, valore che si posiziona circa a metà della classifica delle regioni italiane. L’aspetto più critico è che nella fascia dei più giovani gli uomini risultano il 60,7% contro il 39,3% delle donne. Si tratta per altro della regione del Centro Italia che presenta il maggior gap a favore degli uomini nella composizione dei professionisti giovani: sotto ai 34 anni le donne sono il 39,3%; nella fascia 35-54 anni sono il 38,3%; nella fascia sopra ai 55 anni sono il 22,2%.

Un altro evidente gap a cui le donne professioniste devono far fronte è poi quello reddituale, che in Toscana tra il 2020 e il 2021 è risultato addirittura in crescita: le donne guadagnano in media circa 21 mila 400 euro in meno dei colleghi.

“Quando si parla di equo compenso per i professionisti - riprende Liserani - non dobbiamo dimenticarci di un’equità che va considerata e rivendicata anche sotto il profilo di genere”.

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