Violenza di genere: appello toscano per approvazione decreto Zan

Pro Vita e Famiglia: "E adesso pensano di chiudere anche la bocca agli italiani?"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 marzo 2021 21:54
Violenza di genere: appello toscano per approvazione decreto Zan

Ad inizio novembre é stato approvato dalla Camera il testo del ddl Zan, che contiene misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale, all'identità di genere e alla disabilità. Si tratta di un disegno di legge caratterizzato da un approccio integrato al fenomeno delle discriminazioni e delle violenze, che non si limita ad un intervento di carattere penale ma affianca ad esso strategie di prevenzione, contrasto e sostegno alle persone che le subiscono.

L’assessora Alessandra Nardini che ha la delega all'attuazione della legge regionale (la legge 63/2004) "norme contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere" e coordina le pubbliche amministrazioni toscane aderenti alla rete RE.A.DY. (la Rete italiana delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere), ha promosso un appello a sostegno del ddl Zan in cui si auspica una celere e definitiva approvazione in Senato. All’iniziativa lanciata dalla Regione Toscana hanno aderito oltre alla stragrande maggioranza dei Comuni e delle Provincie aderenti alla RE.A.DY. anche altre Amministrazioni toscane.

“E' un bellissimo segnale che le istituzioni locali indirizzano al Parlamento: la Toscana è terra di diritti, da anni impegnata nel contrasto alle discriminazioni e alle violenze, e anche questa volta fa sentire la propria voce" afferma l'assessora Nardini, che aggiunge “ci auguriamo che questa nostra presa di posizione sensibilizzi anche le cittadine e i cittadini toscani rispetto all'urgenza di una legge contro la discriminazione e la violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale, all'identità di genere e alla disabilità.

Chiediamo al Parlamento una rapida e definitiva approvazione di questa legge di civiltà. Ricordo, per gli enti locali che non hanno ancora aderito, ma vogliono farlo, che l'adesione all’appello è sempre possibile, così come alla rete RE.A.DY. Le pubbliche amministrazioni toscane che ne fanno parte si sono moltiplicate negli ultimi anni, passando dalle 14 del 2015 alle attuali 63. Molte stanno aderendo anche in ragione di questo appello".

Nardini lo ha lanciato proprio in una recente riunione della rete toscana che l’assessora ha il compito di coordinare. “L'affermazione dei diritti di ogni persona costituisce il presupposto per la costruzione di una compiuta cittadinanza – prosegue - Vogliamo contribuire a costruire un Paese, e una Regione, per tutte e per tutti, dove si combattono senza indugi discriminazioni e violenze".

"Il Ddl Zan non è urgente. Sono queste le emergenze del Paese? Temi che tra l'altro il premier Mario Draghi non ha toccato in nessuno dei due discorsi programmatici, né al Senato né alla Camera? Sono ben altre le priorità del Paese. Esprimiamo la nostra contrarietà e la contrarietà delle famiglie italiane già vittime di una crisi senza precedenti. Esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio come bene aveva rilevato la CEI, la legge c'è e basta applicarla": così Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus, alla notizia che oggi la capigruppo di maggioranza della commissione giustizia del Senato sia stata chiamata a calendarizzare il DDL Zan sull'omotransfobia.

"La deriva liberticida, in un'Italia già allo stremo e sottoposta a continue restrizioni e limitazioni a causa del Covid, appare più che colpevole, una vera e propria violenza che chiuderebbe definitivamente anche la bocca dei cittadini introducendo de facto il reato di opinione. Tra l'altro non si segnala alcuna modifica significativa nella formulazione del testo modificato alla Camera e ora proposto al Senato. E' lampante il rischio di indottrinamento per i nostri bambini mediante le teorie del Gender propagandate da questa legge" ha continuato il vice presidente della onlus, Jacopo Coghe. "E' bene che chi sta in Parlamento sappia che con #restiamoliberi siamo pronti a scendere nuovamente in migliaia in tutte le piazze d'Italia.

Via i bavagli e viva la libertà" ha concluso la nota di PVeF.

Sulla scia della manifestazione a sostegno del ddl Zan del luglio 2020, a Firenze è nata da qualche settimana Love My Way APS (LMW), la nuova associazione lesbica, gay, bisessuale, transgender, intersessuale, asessuale e rivolta ai sieropositivi intersezionale toscana che vuole legare le tematiche della comunità LGBTQIA*+ con quelle del transfemminismo, della lotta alla povertà, dell’ecologismo, del razzismo, della libertà di culto e di ogni altra forma di oppressione.

Secondo le fondatrici e i fondatori di LMW, è necessario creare dei ponti tra le battaglie della comunità LGBTQIA*+ (matrimonio egualitario, adozioni a single e coppie dello stesso sesso, tutela contro l’omobitransafobia, visibilità delle persone transgender, superamento dello stigma verso le persone sieropositive, rapporto tra persone LGBTQIA*+ credenti e non credenti) e quelle delle realtà transfemministe, antirazziste, antifasciste, religiose e sindacali del territorio. Inoltre, alla luce dell’emergenza climatica e dell’attuale situazione di pandemia globale, LMW ha come obiettivo quello di avviare tali dialoghi intersezionali all’interno di un ecologismo equo e rispettoso degli animali.

“La manifestazione di luglio di LMW, al pari di quelle nei mesi scorsi di Friday for Future, mi hanno fatto pensare che c’è un mondo di giovani e giovanissimi da coinvolgere per riuscire a creare un forte fronte di attivismo nuovo che sia il più intersezionale possibile” ha dichiarato Marco Filippini, fondatore e presidente dell’associazione. “E questo vale sia a livello delle battaglie LGBTQIA*+ sia per ciò che riguarda tematiche esterne come ecologismo e antirazzismo, poiché figlie di un denominatore comune: l’oppressione.”

LMW ha già iniziato a collaborare con altre realtà LGBTQIA*+ studentesche e transfemministe della regione e sta continuando a cercare nuove collaborazioni, e nuov* soci e socie, per realizzare progetti di sensibilizzazione contro l’omobitransafobia, e di sostegno alle categorie sociali più marginali ed è già molto attiva nel mondo social, attraverso i suoi profili FacebookInstagramTwitter. Il Direttivo eletto nell’assemblea fondativa dello scorso febbraio è composto da Marco Filippini (Presidente), Pietro Bigozzi (Vicepresidente vicario), Sara Mercuri (Vicepresidente), Andrea Panerini (Tesoriere e Amministratore), Daniele Gulizia (Segretario) e Stefano Duc (responsabile media).

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