Vergogna: lottano contro il Coronavirus e vengono "isolati" dalla gente

La doppia, durissima battaglia di tanti medici, infermieri ed operatori sanitari che invece di essere ringraziati vengono guardati con ostilità da chi ha terrore di essere contagiato. Clamoroso il caso dell'infermiera di Lucca. La Uil: "Ignobile il biglietto che le è stato recapitato". Tanti episodi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 aprile 2020 11:51
Vergogna: lottano contro il Coronavirus e vengono

“Scriviamo ora su quanto accaduto alla nostra collega Damiana Barsotti, alla quale va la nostra piena e totale solidarietà, poiché la vicenda ci ha lasciato veramente senza parole. Quanto accaduto è il segno di una società che ancora deve evolversi e fare dei passi in avanti. Non è possibile che gli stessi infermieri, medici e operatori sanitari che vengono esaltati come eroi siano poi trattati da altri, purtroppo tanti, come untori”. Sono le dichiarazioni del segretario della Uil Fpl di Lucca, Pietro Casciani, dopo il brutto episodio che ha coinvolto l’infermiera, del reparto di malattie infettive dell’ospedale San Luca. Alla porta della sua casa le è stato lasciato questo biglietto: "Grazie per il Covid che tutti i giorni ci porti in corte. Ricordati che ci sono anziani e bambini. Grazie".

“Ignobile il biglietto che le è stato recapitato. Questo caso è solo l’apice di altri brutti episodi che si sono verificati in queste settimane – prosegue Casciani -, sintomo di una società ancora pervasa da preconcetti e comportamenti irrazionali. Qualche giorno fa un medico è stato allontanato da una banca e in piena emergenza Covid19 tantissimi neo assunti dall’Asl non riuscivano a trovare una casa perché i cittadini interpellati, quando sapevano che lavoravano in ospedale chiudevano la porta.

Tant’è che la Asl è corsa ai ripari cercando di individuare strutture a prezzi calmierati. Da noi come altrove la cronaca è piena di episodi più o meno striscianti che sono avvenuti e che avvengono. E’ evidente - continua Casciani – che purtroppo questa emergenza a molte persone non ha insegnato nulla: non si può considerare untore chi lavora in ospedale e ogni giorno contribuisce a salvare vite umane. Ci auguriamo - conclude Casciani - che tutti quelli che oggi si interessano alla sanità in generale e in particolare alle vicissitudini degli operatori continuino a farlo con la stessa intensità anche in futuro terminata l'emergenza, aiutandoci a superare le piccole e grandi difficoltà quotidiane per migliorare la nostra sanità.

Ma questa è un'altra partita. Oggi, è il momento di riflettere e augurarci una società migliore, lo dobbiamo a Damiana e a tutti i colleghi”.

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