Vaccini antiCovid: Gsk non parteciperà alla produzione

Gian Luca Fè (Cisl): «Continueremo ad insistere, visto la grande necessità di numerose dosi»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 aprile 2021 14:17
Vaccini antiCovid: Gsk non parteciperà alla produzione

La Commissione Europea si è data come obiettivo l’autosufficienza nella produzione di vaccini per combattere il Sars-Cov2, rafforzando impianti già esistenti e riconvertendone altri per lo scopo, e il governo italiano di Mario Draghi sta lavorando per individuare in che modo l’industria farmaceutica italiana possa contribuire a un aumento della capacità produttiva. La Toscana, in questo processo potrebbe dare un contributo: coinvolgendo lo stabilimento Gsk Vaccines, che a Siena e nella vicina Rosia impegna oltre 2000 collaboratori nella produzione di vaccini.

«I siti di Siena e Rosia non parteciperanno alla produzione di vaccini anti-Covid, per quanto il secondario e l’infialamento potrebbero eventualmente rendersi disponibili. Questo è quanto ci è stato detto anche nel corso dell’ultimo incontro con Gsk tenutosi lo scorso 29 marzo». Così il Segretario Generale di Femca Cisl Siena Grosseto Gian Luca Fè.

«Non pretendiamo ancora di addentrarci nei meandri delle scelte operate a livello direttivo da una grande multinazionale come GSK, ma sia chiaro che prendiamo atto di questa precisa scelta con riluttanza e frustrazione – spiega -, visto quanto i nostri siti hanno messo in atto nella storia dei vaccini in Italia e nel mondo. Per queste ragioni la Femca Cisl Siena Grosseto continuerà ad insistere, visto la grande necessità di numerose dosi per sviluppare con successo la campagna vaccinale, che GSK possa rivelarsi come un sito idoneo all’infialamento, cogliendo le opportunità fornite in questa fase pandemica, ma soprattutto un ruolo centrale nella protezione della salute di tutti i cittadini del nostro paese».

Per Femca Cisl Siena Grosseto a distanza di un anno dall’inizio della pandemia appare ormai chiaro che non ci sia altra via di uscita se non quella di un’estesa campagna vaccinale, coadiuvata dall’utilizzo degli anticorpi monoclonali. Il dibattito politico/mediatico ha portato spesso proposte fantasiose o irrealizzabili dall’industria, ma ha anche introdotto tramite un’attenta analisi la discussione sull’opportunità di avere un vaccino “italiano”, sviluppato e prodotto sul territorio nazionale.

Da aprile 2020 in avanti Femca Cisl Siena Grosseto ha richiesto all’Azienda se e come avesse intenzione di partecipare alla corsa al vaccino anti Covid. «Se avremmo lavorato a componenti/adiuvanti o quale sarebbe stato il nostro ruolo come primo produttore di vaccini al mondo in questa gravissima situazione – spiega il sindacato -. Come ormai sappiamo, l’indirizzo industriale che GSK ha adottato è quello di non concorrere con un prodotto proprio, avendo, crediamo, valutato da subito la propria posizione come sfavorita rispetto a concorrenti con candidati più promettenti o tecnologie più avanzate».

E l’impegno di Femca Cisl Siena Grosseto in parallelo è proseguito chiedendo immediatamente chiarimenti e rassicurazioni per la sicurezza dei lavoratori che dovevano accedere al sito (gestione degli accessi, distribuzione DPI, attenzione ai turni ecc.); partecipando periodicamente ai comitati di pilotaggio ed al controllo sulle misure adottate; richiedendo l’estensione dello smart working alla maggior platea di lavoratori possibile e misure quali buoni pasto per gli smart workers e misure di sostegno per le famiglie (integrazioni quota asili nido, congedi parentali extra ecc.);chiedendo delucidazioni sul piano industriale e sugli sviluppi inerenti alla pandemia cercando di collaborare con l’Azienda in ogni modo possibile, consci delle difficoltà dei nostri siti a causa della pandemia; abbiamo parlato e sottoposto la questione riguardante la produzione conto terzi sia al capo del Sito di Rosia David Serp che al capo di R&D Italia Ennio De Gregorio; non ultimo, abbiamo coinvolto la nostra struttura Nazionale al riguardo.

“Un’eccellenza su cui la Regione dovrà investire per valorizzarla a questo scopo” Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana, che in questi giorni ha protocollato una mozione urgente per chiedere alla Regione di aprire una interlocuzione costruttiva con l’azienda farmaceutica senese, per avviare una produzione stabile di vaccini in Toscana.

“Grazie al know how delle sedi senesi di Gsk Vaccines - rileva Galletti - la nostra regione potrà dare il suo contributo nella lotta al virus, sostenendo nella rete europea una realtà territoriale che costituisce uno dei tre principali poli di produzione e sviluppo di vaccini nel mondo. Ma per fare questo la Toscana, coordinandosi col Governo, dovrà presenziare ai tavoli di concertazione aperti a Bruxelles da Thierry Breton, capo della task force europea per le vaccinazioni, dove stanno cercando di facilitare la partita tra aziende titolari dei brevetti e aziende produttrici di vaccini no covid, che possono riconvertire la produzione.”“L’ingresso dell’azienda nella rete europea - sottolinea la capogruppo M5S - potrà altresì garantire alla Toscana la disposizione di un polo produttivo da cui rifornirsi di vaccini anti-Covid, al netto delle quote che saranno distribuite in base agli accordi.”“La Regione Toscana diventi garante di questi passaggi, che potrebbero dare un contributo importante nella lotta alla pandemia.” E conclude “Il primo passaggio è quello di un voto unanime alla mia mozione che chiede proprio questo impegno.

Mi auguro che tutta la politica toscana rappresentata in Consiglio regionale sappia cogliere l’opportunità di dare un pieno indirizzo ad un atto di buon senso, che guarda al futuro.”

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