​Vaccinarsi in Toscana: ecco i consigli utili del pediatra di famiglia

Il pediatra è quella figura professionale alla quale spesso si appoggiano genitori alle prime armi alla continua ricerca di rassicurazioni, il telefono squilla sempre

Antonio
Antonio Lenoci
14 ottobre 2015 12:20
​Vaccinarsi in Toscana: ecco i consigli utili del pediatra di famiglia

Per affrontare il tema della vaccinazione in tenera età abbiamo chiesto aiuto ad un esperto come Giovanni Vitali Rosati, medico pediatra è tecnico delle vaccinazioni e referente regionale per FimpToscana anche in ambito istituzionale."Sono ben lieto di partecipare ad un approfondimento sulla corretta informazione - esordisce Vitali Rosati - troppo spesso i media rischiano di trasmettere indicazioni errate e questo comporta avere genitori che arrivano prevenuti all'appuntamento con la vaccinazione.

Giusto l'appello lanciato dall'assessore Stefania Saccardi per tanti motivi, non solo per una mera tutela davanti alla stagione dell'influenza alla quale andiamo incontro".Il vaccino è un'arma di prevenzione? "Milioni di bambini ogni giorno non muoiono grazie alle vaccinazioni, dobbiamo guardare le cose anche da questo punto di vista. Il vaccino è vittima di se stesso: se le persone non vedono più la patologia la ignorano, questo è sbagliato.

Ho visto il Meyer quando aveva due piani dedicati alla poliomielite e la stanza che adesso ospita l'Aula Magna era occupata dai polmoni di acciaio, necessari per far respirare i bambini in blocco polmonare. Non vedere più la malattia fa ritenere inutile il vaccino.. così è accaduto in America dove il morbillo ha causato grossi danni. Anche da noi è accaduto e morire nel 2015 per il morbillo è inaccettabile".A cosa sono dovuti i casi di meningite che hanno allarmato la Toscana? "Tra i batteri i meningococchi sono di varie specie, almeno 13: in Italia abbiamo i tipi B e C.

I flussi migratori e la tendenza a viaggiare molto hanno cambiato le carte in tavola e per questo adottiamo anche un vaccino polivalente che garantisce maggiori coperture. Se abbiamo più influenza possiamo avere maggiore circolazione di batteri e tra questi ci sono anche i meningococchi, ecco perché sono corretti gli appelli a vaccinarsi per l'influenza".Arriva l'influenza, quali sono i rischi? "Se quest'anno lavoriamo bene possiamo ridurre il fenomeno dei casi di meningite registrati ultimamente in Toscana.

Nella circolare che ogni anno viene emessa dal Ministero vengono inserite le categorie a rischio, noi pediatri che siamo intervenuti nelle Commissioni nazionali abbiamo sempre chiesto di inserire di default i bambini dai 6 mesi ai 6 anni, non è mai stato messo nero su bianco, ma è il nostro consiglio". Perché? "Il bambino, per dirla alla Manzoni, è l'untore della famiglia: vaccinando il piccolo tuteliamo lui, ma difendiamo anche il nonno malato o il genitore che è a stretto contatto con il bambino.

Sono i dati a parlare, la curva annuale degli influenzati vede la fascia pediatrica più colpita delle altre".Effetti collaterali del vaccino? "I vaccini antinfluenzali non hanno mai dato problemi, per l'ultimo vaccino uscito sul meningococco di tipo B ci sono stati casi di febbre. Il vaccino per l'influenza non porta febbre, può esserci dolore all'arto interessato dall'iniezione, effetti collaterali più gravi sono talmente rari da non essere presi in considerazione".In Toscana il vaccino è gratuito. "Anche in questo caso siamo abituati e non ci rendiamo conto dell'opportunità che ci viene fornita: in altre realtà territoriali il vaccino per il bambino viene comprato e pagato, non solo viene pagata anche la prestazione medica per la somministrazione. Da aprile scorso in Toscana è gratuita anche la somministrazione grazie all'ottimo accordo siglato da Paolo Biasci, segretario regionale di Fimp Toscana.

Divulghiamo questa notizia affinché più colleghi possibile sottoscrivano questo accordo".C'è sempre timore davanti all'ago, come invertire la tendenza? "Devono intervenire coloro che godono la fiducia della famiglia; il pediatra prende in carico il bambino dalla nascita e se ad un certo punto consiglia la vaccinazione, questa dovrebbe essere accolta con serenità. Chi si informa attraverso internet rischia di leggere "bufale", il genitore non ha la possibilità di separare il vero dal falso e per questo deve essere accompagnato nella conoscenza della materia attraverso articoli redatti da professionisti".Troppe fonti? "Esatto.

Prima la fonte era una, l'ambulatorio pediatrico. Oggi la nostra categoria è efficace se interviene in studio, indicando quali possono essere gli effetti collaterali quali febbre o dolore e gonfiore nel punto in cui viene praticata l'iniezione, ma deve essere anche alleata del buon giornalismo ed essere attivo socialmente. Non basta avere un sito con alcuni link, serve proprio intervenire attivamente nei Social o creare Applicazioni dall'uso immediato così da poter essere concorrenziali con la cattiva informazione".Anche il pediatra è diventato digitale? "Tengo particolarmente a questo aspetto, è un mio hobby ma credo anche sia una scelta saggia quella di creare più canali utili per mantenermi in contatto con i pazienti: attraverso FacebookTwitter e You Tube ad esempio.

Invito i lettori di Nove da Firenze a mantenersi aggiornati sul Profilo Facebook Fimp Prevenzione e su Vaccinarsi.org. In Toscana si è tenuta la prima riunione del Comitato scientifico che entro fine anno darà vita anche a Vaccinarsi in Toscana. Stiamo inoltre lavorando ad una App specifica che sarà molto utile per le famiglie".

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