Una squadra tra alti e bassi, che fa serpeggiare lo scetticismo

Per la Fiorentina una brutta classifica, pur in una stagione senza coppe. Manca entusiasmo e si diffonde già qualche preoccupazione nell'ambiente. Pioli rischia?

Nicola
Nicola Novelli
02 ottobre 2017 08:52
Una squadra tra alti e bassi, che fa serpeggiare lo scetticismo

Il Chievo batte 2-1 una Fiorentina, che che ha fatto illudere i tifosi con il momentaneo vantaggio di Simeone. Ma una doppietta di Castro capovolge il risultato e la classifica viola fa preoccupare. Contro il Chievo i Viola cadono vittima di Lucas Castro, nonostante il gol iniziale di Giovanni Simone, autore di altre cinque conclusioni a rete. Nel secondo tempo la Fiorentina ha effettuato 14 conclusioni, ma nessuna di queste ha centrato lo specchio.

Ieri la Fiorentina ha subito il suo quarto gol di testa, più di ogni altra squadra in questo campionato, nonostante otto respinte difensive e nove palloni recuperati dal solo Pezzella.

La Fiorentina ha perso sempre in trasferta in questo campionato (eccettuata la vittoria contro il Verona). E in classifica si trova in una posizione non soddisfacente, a sette punti in sette gare, nonostante quest'anno non abbia nemmeno l'impegno di disputare le coppe europee. La nuova squadra deve crescere ancora nei suoi elementi chiave. Difficile che possa arrivare in Europa League come negli ultimi anni e persino fare un buon campionato. Sarà dura, visto che le altre squadre si sono rinforzate in maniera importante. Si profila per i Viola un'annata che assomiglia alla stagione drammatica del 2004/2005, quando la compagine gigliata sfiorò la retrocessione piazzandosi al 16° posto.

La proprietà ha deciso di fare plusvalenze per 45 milioni di euro e Pioli ha accettato, sposando questo progetto. Invece di ripartire dal blocco dell'ottavo posto, sono andati a prendere giocatori di prospettiva. I giocatori forti, Tatarusanu, Gonzalo Rodriguez, Borja Valero, Vecino, Kalinic, Bernardeschi, sono tutti andati via. Compreso Ilicic.

C'è stato un ridimensionamento delle ambizioni, ma di certo sta aumentando anche lo scollamento tra pubblico e proprietà, inarrestabile negli ultimi mesi, per meglio dire tra ambiente e società, e uno staff tecnico, che comincia a far rimpiangere la stagione di Paulo Sousa.

Resta da capire se la proprietà ha ancora voglia di investire, perché prima che iniziasse il campionato si era fatta da parte, voleva passare la mano se ci fosse stato qualcuno in grado di acquistare. E anche se c'è tutto un campionato, l'ambiente a questo punto si è scoraggiato.

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