Ha il sapore dell'estate la proposta della Lega di vietare negli atti pubblici il genere femminile. Una proposta di legge a firma del senatore leghista Manfredi Potenti punta infatti a vietare negli atti pubblici "il genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali dello Stato, ai gradi militari, ai titoli professionali, alle onorificenze, ed agli incarichi individuati da atti aventi forza di legge". Niente più 'sindaca' o 'avvocata' o 'rettrice' dunque.
"Facciamo i complimenti al senatore della Lega, Manfredi Potenti. Mentre il suo leader di partito e ministro delle Infrastrutture Salvini toglie 300 milioni di euro per l'interporto di Livorno, non attiva le compensazioni promesse per il rigassificatore di Piombino e dimentica le risorse per la Tirrenica, non solo rimane in religioso silenzio ma trova il tempo per presentare 'l'ottima e fondamentale' proposta di legge che cancella il genere femminile negli atti pubblici, introducendo addirittura multe di 5000 euro per i trasgressori. Complimenti! E' così che si fanno gli interessi del territorio e dei cittadini" scrive sui social il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.