Un classico: rigore per il Milan, Fiorentina derubata

Decide Leao (doppietta) dal dischetto. A segno Gosens, timidi segnali ma ancora troppi limiti di squadra e individuali

Paolo
Paolo Pellegrini
19 Ottobre 2025 22:57
Un classico: rigore per il Milan, Fiorentina derubata
Foto Acf Fiorentina

Mettetela come vi pare, a casa mia si chiama furto. E anche clamoroso. Del resto, quando avevo visto le designazioni arbitrali mi erano tornati in testa tutti i capelli per potermeli strappare: a San Siro con Marinelli a fischiare, e quel che è peggio Abisso (ricordate lo spot, no? “Basta la parola”…) al Var. E infatti. Tralasciamo le buffonate in mezzo al campo, falli invertiti o inesistenti, tralasciamo il mancato giallo a Modric su Fazzini e il mancato rosso a Fofana per la manata nel muso a Ranieri,e guarda caso lì è nato il primo gol del Milan mentre i viola erano in dieci e mister fischio Ranieri non l'ha fatto rientrare. 

Veniamo quindi a due episodi clamorosi. E’ il 37’ di un primo tempo al limite del noioso, squadre che giocano poco, certo più il Milan della Fiorentina che al solito non riesce a spingere il palleggio con qualche tracciante verticale verso il povero Kean che sembra ben rimesso dai guai in azzurro, ma di palloni ne vede girare pochi, a volte ci si butta, altre quando la tocca la spreca in leziosismi.

E, al solito, tanti, tanti, tanti troppi errori individuali, nel passaggio, nella copertura, nel rinvio, in quella mollezza al contrasto che sa quasi di paura, insomma c’è solo Dodo che prova a innescare ma sponde ne trova pochine: confesso che non mi dispiaceva l’idea della coppia Fagioli-Nicolussi in campo insieme, ma qualcosa non mi quadra, nelle posizioni e nel sostegno dal resto della mediana, cioè l’impalpabile invisibile Mandragora.

Quei due vanno bene insieme, ma hanno bisogno di altri due accanto, non di uno solo. Certo, ci prova Fazzini, ma un po’ perché ha da badare a un certo Modric, un po’ perché il quarantenne gli mette soggezione, alla fine anche lui rischia di smarrirsi con poco costrutto.

Ma ho divagato, ero sulle topiche davvero enormi di Marinelli & soci. La prima, al limite dello squallore. E’ il 37’, dicevo diverse righe sopra: la Viola non si era mai affacciata dalle parti di Maignan, ma ecco che Nicolussi trova sbocco al limite dell’area e poco muro davanti, si avventa sul pallone e sta per calciare, il fischiotto lo ferma perché c’è Ricci che si rotola in terra senza che gli sia successo nulla, tanto che dopo una decina di secondi, con palla scodellata regalata a Maignan anche se la stava giocando Nicolussi sul limite dell’area pronto per sparare in porta – vale ripetersi per sottolineare l’incredibile – ecco, dopo una decina di secondi il Ricci sgalletta e saltella fresco come un grillo sulla trequarti viola. Tra i fischi dei mille irriducibili encomiabili corsi al Meazza a farsi sentire, come sempre, con calore e dolore.

foto Acf Fiorentina

Il secondo, vabbè, fate voi. E lo chiamano rigore. E ci vuole una manciata abbondante di minuti per assecondare la vergognosa sceneggiata di Gimenez che, appena toccato sul collo da Parisi – il quale, comunque, un danno ne fa e cento ne pensa – con un movimento che a velocità normale pare lo sfioro di una piuma, si accascia come fucilato dal plotone di esecuzione, e giù rotoli. Manciata di minuti, ma non era difficile intuire come sarebbe andata a finire.

Rigore clamoroso, furto senza nemmeno destrezza. Classicissimamente presunto rigore per il Milan con tanto di classicissimo Galliani in tribuna e lo sguardo infoiato del sempre più miracolato Igli Tare, oltre agli urli di gioia della squallidamente partigiana telecronaca di Dazn, quattordicesimo fuori campo per la squadra di casa. Sul dischetto va Leao, al quale intanto Davidone De Gea aveva regalato la gioia del pareggio con un tuffo tardivo e goffo su una ciabattucchiata precisina ma ballonzolante e partita da una venticinquina di metri grazie al prego si accomodi dell’invisibile Mandragora.

Leao segna, il Milan completa la rimonta. Già, perché al di là dei meriti ea andata in vantaggio la Viola, su palla inattiva, buon cross di Fagioli – ma la sufficienza per quello e basta non arriva – e testa di Ranieri, pasticcio tra Maignan e Gabbia, zampata sulla linea di Gosens e inaspettato vantaggio. Inaspettato: l’ho già detto prima, la Fiorentina del primo tempo era assai poco guardabile, sì, qualche timido segno di carattere, ma poco altro, ci sarebbero voluti 53’ per vedere un tiro, una sassata di Nicolussi fuori di un metro, giusto tre giri di lancette prima della zampata di Gosens. Troppo poco, dai. Ancora troppo poco. E troppo breve il vantaggio, appena 7’, e dopo ancora poco, anzi Davidone si riscatta con un guizzo a molla su una cornata di Gimenez.

Poi arriva il rigore, e qui ti aspetti un assedio furioso, senza respiro, arrivano i cambi, c’era già Gudmundsson ma come al solito non s’era visto però io comincio a credere che non sia tutta colpa sua, idem per Piccoli e poi per Dzeko. Ma l'assedio non è nemmeno lucido. Infatti la porta del Milan non corre pericoli, fischio finale, amen. Ultimo posto in classifica, sempre i soliti 3 punticini, in condominio con Genoa e Pisa, che stanno peggio solo per uno e due gol in più al passivo. Ora c’è la Conference a Vienna, giovedì pomeriggio, poi in tre giorni prima passa di qua Italiano – che a Cagliari, dove la Viola ha pareggiato in quel modo, è passato con pochi patemi – e dopo si va a far visita all’Inter. San Siro due, la vendetta? Magari.

MILAN (3-5-2): Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Athekame (56' Gimenez), Fofana, Modric, Ricci, Bartesaghi; Saelemaekers (59' De Winter), Leao (92' Balentien). A disposizione: P. Terracciano, Pittarella, Odogu, Sala. All. Massimiliano Allegri

FIORENTINA (3-5-1-1): De Gea; Pongracic, Pablo Marì, Ranieri; Dodò, Fagioli, Nicolussi Caviglia (88' Sohm), Mandragora (88' Dzeko), Gosens (70' Parisi); Fazzini (70' Gudmundsson), Kean (77' Piccoli). A disposizione: Martinelli, Lezzerini, Comuzzo, Viti, Kouadio, Ndour, Sabiri, Fortini. All. Stefano Pioli

ARBITRO: Livio Marinelli di Tivoli; assistenti Mondin-Bahri, quarto ufficiale Arena; Var Abisso-Di Paolo

MARCATORI: 56' Gosens, 63' e 86’ (rig.) Leao

NOTE: ammoniti Athekame (M), Nicolussi Caviglia (F), Fofana (M), Tomori (M), Parisi (F), Ranieri (F). Angoli 3-1 Fiorentina. Spettatori 71.475

In evidenza