Turismo: con il pass Ue Firenze evita il danno del coprifuoco

L'Europa tra “viaggi liberi per i vaccinati” e divieti di circolazione per gli altri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 maggio 2021 23:45
Turismo: con il pass Ue Firenze evita il danno del coprifuoco

AGENZIA DIRE- "L'Europa era in grande ritardo dal punto di vista della campagna vaccinale, ci siamo resi conto che i flussi turistici si stavano dirigendo nei luoghi in cui la vaccinazione era più avanti, come Stati Uniti, Regno Unito e Israele, anche perché minori sono le restrizioni. L'esempio più eclatante è quello del coprifuoco. Lasciare intendere che potrebbe durare per settimane e mesi è un freno enorme alla prenotazione da parte di turisti stranieri. Per città come Firenze che vivono di turismo questa cosa è particolarmente grave".

Così l'europarlamentare di Fratelli d'Italia Nicola Procaccini spiega alla Dire le ragioni che hanno portato l'Ue a varare il Green pass, il documento per consentire la libera circolazione in Europa in condizioni di sicurezza sanitaria. Procaccini è uno dei relatori del documento approvato, nei giorni scorsi, dal Parlamento europeo. Un certificato che Procaccini non esita a definire una scelta da "tempi di guerra" al Covid. "Verrà introdotto il pass- sottolinea- ovvero un Qrcode da mostrare all'imbarco in aeroporto che permetterà di muoversi liberamente in tutta Europa anche se non si è stati vaccinati. È stato necessario introdurlo. Altrimenti l'Italia sarebbe stata gravemente danneggiata da questo ritardo nelle vaccinazioni". Inoltre, evidenzia ancora Procaccini, "abbiamo voluto evitare sul nascere che si creassero forme di dumping turistico a danno dell'Italia a causa di accordi bilaterali fra nazioni europee".

La proposta approvata dall'Europarlamento, inoltre, su impulso dello stesso Procaccini prevede una ridenomimazione del documento: "Ho proposto di chiamarlo certificato Covid-19 anziché certificato verde", fa notare Procaccini.Altro punto imprescindibile per l'europeduputato di Fdi è che lo strumento sia a scadenza: "Deve durare lo spazio dell'emergenza- avverte- nella peggiore delle ipotesi non deve andare oltre i 12 mesi. Viceversa dovesse diventare qualcosa di permanente anziche' favorire la libera circolazione finirebbe per ostacolarla, e questo per una nazione e una regione turistica sarebbe un danno".

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