Tre persone dentro un casottino per gli attrezzi: denunciate dalla polizia municipale in Lungarno del Tempio

Deferiti in stato di libertà dai Carabinieri tre autori di furti a Monterchi (Arezzo)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 ottobre 2018 22:18
Tre persone dentro un casottino per gli attrezzi: denunciate dalla polizia municipale in Lungarno del Tempio

Avevano "occupato" una piccola costruzione in cemento adibita a rimessa degli attrezzi ma ieri mattina una pattuglia della sezione analisi e strategie della polizia municipale è intervenuta ed ha allontanato le tre persone trovate al suo interno. E’ successo in Lungarno del Tempio dove la polizia municipale è intervenuta dopo una segnalazione. All’interno dei giardini infatti si trova un manufatto in cemento in uso al Comune e adibito a rimessa degli attrezzi per il personale del verde pubblico dove erano state notate e segnalate delle persone.

Gli agenti hanno trovato all’interno tre persone: due stranieri originari del nord Africa e una ragazza italiana. Le tre persone erano tutte prive di documenti e quindi sono state accompagnate presso il comando di polizia municipale per l’identificazione. Dopo gli accertamenti di rito, i tre sono stati denunciati a piede libero per il reato d’invasione di edifici per il quale rischiano la reclusione fino a due anni o la multa da 103 euro a 1.032 euro.

A conclusione di attività d’indagine, I Carabinieri della Stazione di Monterchi hanno identificato e deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo. Un 27enne studente universitario e un 26enne operaio, Tifernati, incensurati, ritenuti responsabili del furto di un autocarro. I due giovani, durante una sagra paesana, si rendevano responsabili del furto di un autocarro di proprietà di una ditta valdarnese parcheggiato in Località Mercatale del comune di Monterchi, e ritrovato lo stesso giorno.

Un 51enne italiano pluripregiudicato, ritenuto responsabile di diversi furti commessi su autovettura parcheggiate in varie zone di Sansepolcro e Monterchi, anche in coincidenza degli argini del fiume Tevere. L’uomo, già conosciuto dalle Forze dell’Ordine, in più occasioni, dopo aver forzato le serrature delle automobili, si impossessava di ciò che riusciva a reperire al loro interno, per lo più denaro, portafogli e carte di credito

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