Trasporto pubblico a Firenze: in Ataf uno sciopero congenito?

Il capoluogo toscano vive da anni un rapporto di amore ed odio con i mezzi pubblici

Antonio
Antonio Lenoci
30 novembre 2018 15:05
Trasporto pubblico a Firenze: in Ataf uno sciopero congenito?

 Parlare di "raffreddamento" è riduttivo, l'Era Glaciale rende meglio l'idea di una Firenze congelata alla fermata del bus, non del tram perché quello invece viaggia.  Quando Ataf rispondeva al Comune di Firenze per quota maggioritaria ed ai comuni limitrofi per quote minoritarie i rapporti erano tesi mentre oggi che l'Azienda è privatizzata, i rapporti sono ugualmente tesi.

La qualità del servizio sarebbe quotidianamente sotto attacco da parte dell'utenza, mancherebbero i sistemi minimi di sicurezza a bordo, mentre i tempi di percorrenza sarebbero da rivedere, non potendoli rispettare a causa degli "imprevisti" abituali. Queste alcune problematiche da risolvere. Nel mezzo un braccio di ferro tra sindacati, amministrazioni ed azienda condito dalle multe della Provincia di Firenze, quando c'era, ed i richiami odierni ad una pacificazione possibilmente duratura.Ma gli utenti cosa ne pensano? Come giudicano il servizio su strada, la App e la bigliettazione?L'ennesima rottura consumatasi in Prefettura ha aperto le porte verso un nuovo sciopero, la cui concretizzazione sarà messa ai voti e la data sarà comunicata oppure no a seconda del verificarsi di nuovi casi di aggressione, perché all'occorrenza lo sciopero potrebbe essere immediato, senza alcun preavviso.

Come siamo arrivati a questo? Le Segreterie di Filt Cgil, Uiltrasporti e Faisa Cisal ritengono oggi "gravi e lesive dell'immagine del Sindacato e delle persone che ne fanno parte", le affermazioni attribuite all'Amministratore Delegato di Ataf Gestioni che minimizzerebbe le problematiche sollevate dagli autisti riportandole ad un mero contesto di trattamento economico e non di qualità del servizio.Fatto sta che adesso i sindacati, oltre alla vertenza, valutano "le più opportune iniziative a tutela della immagine e dignità". E la rottura "non contribuirà a trovare soluzioni pratiche e concrete ai persistenti problemi che da molto tempo le Segreterie segnalano e che purtroppo ricadono su utenza, cittadini e autisti".I sindacalisti rimarcano oggi la necessità di trovare soluzione a "le condizioni di lavoro e di sicurezza degli autisti nonché la richiesta di adeguamento dei tempi di percorrenza delle linee alle reali condizioni di traffico, in modo da poter garantire la regolarità del servizio per gli utenti, così come le pause e i tempi di fine turno per gli autisti".Il problema delle aggressioni è oggetto di vertenza "Ma l’azienda insiste nel promettere interventi che poi restano solo scritti sulla carta.

Anche di recente ha presentato alla Prefettura quello che potrebbe definirsi “il solito piano”, ancora del tutto inattuato. La realtà è che ad oggi non è attivo neanche l'impianto di videosorveglianza a bordo degli autobus previsto negli accordi, lasciando gli autisti esposti ai pericoli tante volte e da più parti denunciati".

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