Toscana: per cambiare la legge Fornero centinaia di persone ai presìdi Cgil-Cisl-Uil davanti alle Prefetture

In Toscana +7,9% i licenziamenti a tempo indeterminato nei primi 8 mesi del 2015. Domani sciopero generale dei dipendenti Cna. Kme cessa la produzione di rame, ma riconverte il sito di Fornaci di Barga e non apre procedure di licenziamento. Interrogazione del capogruppo di Forza Italia Mugnai (FI): «La giunta si attivi a tutela della tenuta occupazionale della zona». Smith Bits: il 22 ottobre incontro al Mise con Eni, Enel e Schlumberger

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2015 22:25
Toscana: per cambiare la legge Fornero centinaia di persone ai presìdi Cgil-Cisl-Uil davanti alle Prefetture

Firenze, 15-10-2015- Cgil, Cisl e Uil hanno promosso oggi in Toscana una mobilitazione per cambiare la legge Fornero sulle pensioni. Ci sono stati presìdi unitari in ogni capoluogo con centinaia di persone davanti alle Prefetture (con volantinaggi di materiale informativo e incontri coi prefetti; a Massa il presidio -fino alle 18:00- ha avuto luogo davanti al Teatro Guglielmi). Per essere presenti ai presìdi, i lavoratori delle cave hanno proclamato uno sciopero di otto ore nella giornata. A Firenze c'è stata anche la protesta dei “nonni edili”: lavoratori dell'edilizia in pantofole antinfortunistiche e vestaglie di ciniglia per dire che “non si può lavorare in cantiere fino a 67 anni, a quell'età bisogna fare i nonni”.

Queste le richieste dei sindacati al Governo: abbassare l'età di accesso alla pensione reintroducendo una vera flessibilità in uscita e un intervento sui lavoratori precoci, anche per favorire il turnover e incrementare l'occupazione giovanile; trovare una soluzione definitiva per gli esodati e per l'effettiva applicazione dell'Opzione donna; riconoscere un diverso trattamento di accesso per tutti coloro che svolgono lavori gravosi (cavatori, edili, lavori notturni...). La giornata di oggi in Toscana ha fatto parte di un'agitazione nazionale in cui Cgil, Cisl e Uil lanciano una vertenza previdenziale per chiedere al governo di individuare soluzioni adeguate ai molteplici problemi aperti dalla legge Fornero.

In particolare è urgente una modifica strutturale che abbassi l'età di accesso alla pensione, reintroducendo una vera flessibilità in uscita e intervenendo sui lavoratori precoci. Ciò anche per favorire il turn over, quindi per incrementare l'occupazione giovanile, che nonostante i primi segnali di ripresa dell’economia resta stagnante a livelli da vero dramma generazionale. Va inoltre varata la settima salvaguardia per i lavoratori esodati, e consentita l'applicazione dell'opzione donna, misure entrambe che non hanno bisogno di nuove coperture, così come vanno sanati alcuni tra i più macroscopici “errori” della legge Fornero, come quelli sui macchinisti dei treni e su ‘quota 96’ della scuola.

Le CNA della Toscana hanno comunicato ai sindacati la disdetta del contratto di lavoro applicato (Terziario) e che dal 1° gennaio 2016 verrà applicato invece il contratto dei Grafici artigiani. Le lavoratrici e i lavoratori delle CNA della Toscana non ci stanno e nell'attivo regionale del 17 settembre hanno deciso di dichiarare, con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltics Uil Toscana, lo stato di agitazione, proclamando due giornate di sciopero per il 16 ottobre e il 16 novembre. "Il nuovo CCNL non implicherà nessuno svantaggio di carattere economico e nessun arretramento a livello di inquadramento per i dipendenti CNA -ribatte il Direttore CNA Toscana Saverio Paolieri- E’ bene ricordare che il Contatto Collettivo Nazionale di Lavoro per i lavoratori dipendenti delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese dell’Area Comunicazione, è stato sottoscritto nel maggio 2014 da CGIL, CISL e UIL e prevede (all’Art.

1) che lo stesso si applica ai dipendenti delle organizzazioni di categoria dell’artigianato".

L'azienda KME ha comunicato la cessazione della produzione di rame nel sito di Fornaci di Barga (Lu) a partire dai primi mesi del 2016 e contemporaneamente ha annunciato un reinsediamento produttivo dentro lo stesso sito al fine di rioccupare tutti i lavoratori. Vertenza KME di Fornaci sui tavoli della Regione a Firenze: a portarcela, attraverso un’interrogazione, è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai, preoccupato per le ripercussioni che il progetto di riconversione a centro di colture idroponiche potrebbe avere sulla tenuta dei livelli occupazionali. «Kme – scrive Mugnai alla giunta regionale – rappresenta da un secolo un’eccellenza nel campo della metallurgia e caratterizza il territorio di Fornaci, cresciuto insieme allo stabilimento.

Lo sviluppo di Kme ha portato a Fornaci commesse, lavoro ed occupazione: una storia nata nel 1915 grazie alla Società Metallurgica Italiana». In pratica, si spinge a considerare Mugnai, Kme rappresenta per il territorio di Fornaci ciò che La Lucchini ha rappresentato per Piombino e la Manifattura Tabacchi ha rappresentato per Lucca». «L’arrivo di tecnici ed operai specializzati – riassume ancora il capogruppo azzurro – ha determinato la crescita demografica di Fornaci, allo stesso modo l’indotto ha consentito possibilità di occupazione per circa 2.000 famiglie». Adesso, però, sul futuro regna l’incertezza: «L’Azienda Kme ha comunicato la cessazione della produzione di rame a partire dal 2016 – si legge nell’interrogazione – ed ha annunciato un reinsediamento produttivo nello stesso sito per rioccupare i lavoratori, circa 600 dipendenti per i quali, pur comunicando di non voler addivenire a licenziamenti, chiederà gli ammortizzatori sociali.

Kme ha comunicato che entro tre anni a Fornaci sorgerà un centro di colture idroponiche». Servono garanzie, e la Regione può, anzi deve essere parte in causa nel percorso che dovrà, a quanto pare, trasformare non solo la mission di Kme ma l’intera vocazione di quella porzione di territorio. Mugnai chiede dunque alla giunta «se siano stati attivati tavoli per discutere e monitorare la situazione dell’Azienda e dei lavoratori», «se la Regione sia a conoscenza del piano industriale ed abbia avuto rassicurazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali» e «se abbia visionato il business plane e, così come avvenuto per Piombino, intenda assicurare piani di intervento volti a salvaguardare l’economia del territorio».

Problemi e prospettive produttive della Smith Bits di Volterra saranno al centro dell'incontro al quale il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi parteciperà a Roma giovedì 22 ottobre, alle 10.30, presso la struttura di crisi d'impresa del Ministero per lo sviluppo economico, via Molise 2. All'incontro, convocato dal ministero su richiesta della Regione, sono stati invitati i rappresentanti di Enel, Eni e Schlumberger, le imprese che hanno dato la loro disponibilità a formulare proposte industriali in grado di usufruire delle competenze di ex lavoratori della Smith Bits.

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