Toscana, anche i medici in pensione faranno i vaccini anti Covid?

La questione è dibattuta in Consiglio regionale ed è all'attenzione dell'Ordine dei medici. Galletti (5 Stelle): "Tra le categorie più a rischio anche i professionisti dell’informazione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2021 14:44
Toscana, anche i medici in pensione faranno i vaccini anti Covid?

“Il coinvolgimento dei medici in pensione per accelerare le vaccinazioni è un tema che ci deve unire e rafforzare nella lotta contro il Covid19. Strumentalizzare questo argomento come ha fatto il consigliere Andrea Ulmi è un errore e un ostacolo sulla strada che ci deve portare fuori da questa emergenza”. Con queste parole Donatella Spadi, consigliere regionale del Pd interviene sulla questione sollevata dal leghista Ulmi, il quale ha attaccato il Pd accusandolo di non voler coinvolgere i medici in pensione nella campagna vaccinale in atto.

“Ulmi – sottolinea Spadi - sbaglia modi e tempi della sua polemica. Nei giorni scorsi il Pd ha presentato una proposta di risoluzione che, tra i vari punti, impegna la giunta regionale a valutare il coinvolgimento dei medici in pensione nella campagna vaccinale, tenendo conto della progressiva disponibilità dei vaccini. L’Ordine dei medici, per quanto nelle sue competenze, sta invitando i medici a prestarsi a questo impegno. Un impegno accolto favorevolmente anche dalle Asl. C’è quindi un fronte compatto per questa scelta che ha un valore etico, prima ancora che professionale, molto alto.

La politica non dovrebbe strumentalizzare come ha fatto Ulmi, perché così si rischia di rompere l’unità di intenti che è fondamentale in una fase così delicata come quella che stiamo vivendo”.“Nella risoluzione presentata nei giorni scorsi in consiglio – prosegue Spadi – chiediamo alla giunta: un impegno in tutte le sedi affinché si creino le condizioni per un aumento della produzione vaccini; di proseguire con sempre maggior efficacia e rapidità la campagna di vaccinazione; di procedere quanto prima con la vaccinazione delle persone estremamente vulnerabili; di valutare la possibilità di utilizzare AstraZeneca anche per soggetti che presentano condizioni di criticità più lievi e a rafforzare le forme di comunicazione e informazione sulla campagna vaccinale.

Questo è il tempo dell’unità e del lavoro di squadra, non delle polemiche. Soprattutto – conclude Spadi – se fuori luogo e sbagliate”.  

I vaccini sono il tema principale di questo periodo. “Credo - sottolinea Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana - che oltre alle lacune evidenti del documento sul piano vaccinale toscano, presenti nonostante la corposità apparente del documento - 189 pagine tra cui le istruzioni per fare l’iniezione o i bugiardini – manchi una seria analisi sulle priorità delle categorie da vaccinare. Queste priorità devono essere elencate secondo una oggettiva analisi del rischio di contagio e della potenziale letalità in caso di positività. Tra le categorie professionali più a rischio non dobbiamo dimenticarci degli operatori dell’informazione, che quotidianamente lavorano in ogni condizione, pur di garantire che le notizie giungano a tutti i cittadini.

Giornalisti e cameramen visitano continuamente ospedali e altre strutture in situazioni al limite, per intervistare il personale operativo e sanitario ed aggiornarci sulle ultime notizie. Per necessità professionale, incontrano moltissime persone, esponendosi continuamente al virus. Una situazione che non può essere più ignorata.

Pertanto condivido apertamente questa riflessione e faccio appello all’assessore alla Sanità Simone Bezzini, pregandolo di approfondire la questione con le associazioni dei giornalisti, che meglio sapranno descrivere le condizioni di rischio che affrontano ogni giorno i professionisti dell’informazione."

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