​Test rapidi nelle scuole, Firenze verso il sì

Palazzo Vecchio, ok a mozione Pd in Quarta commissione. Rufilli: “Meno invasivi e veloci, urgenti risposte concrete a esigenze di tutti”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2020 17:10
​Test rapidi nelle scuole, Firenze verso il sì

Promuovere una campagna per l’utilizzo dei tamponi rapidi e dei test salivari (per i più piccoli) nelle scuole. L’invito arriva da Palazzo Vecchio con una mozione approvata in commissione Politiche sociali e della salute promossa dal consigliere comunale Pd Mirco Rufilli e sottoscritta anche dal capogruppo Nicola Armentano e dai colleghi dem Laura Sparavigna, Benedetta Albanese, Letizia Perini, Francesca Calì, Renzo Pampaloni, Donata Bianchi, Patrizia Bonanni, Enrico Conti; l’impegno di fatto si affianca all’iniziativa messa in campo dalla Regione Toscana con l’ordinanza 91, contenente indicazioni rispetto all’utilizzo di tamponi rapidi per le scuole e per i servizi educativi e indicazioni operative aggiornate per la gestione dei soggetti con sintomi sospetti di Covid 19 e la loro riammissione in classe o nel posto di lavoro.

“L’importanza del tema è sotto gli occhi di tutti data l’emergenza sanitaria in atto. – spiega Rufilli – Mai come adesso è fondamentale individuare strumenti per fronteggiare nel miglior modo possibile l’epidemia dando risposte concrete e utili alla gestione quotidiana della vita di ognuno di noi. Obiettivo deve essere mantenere un equilibrio tra i vari settori del nostro tessuto sociale ed economico, un contesto in cui la scuola ha un ruolo centrale, toccando direttamente le famiglie, e quindi i genitori, lavoratrici e lavoratori della nostra città, e i più piccoli.

Parliamo di tipologie di test meno invasive, quindi più adatte per i bambini, spesso colpiti da malanni stagionali, e che consentono velocità di risultato, utili quindi a un ampio screening. Uno strumento importante a cui anche il sindaco Nardella e l’assessore Funaro hanno fatto presente di voler ricorrere, proprio per venire incontro a bambini e famiglie. Così come va in questo senso la recente ordinanza del presidente della Regione Giani volta proprio a introdurre nelle scuole l’utilizzo dei test antigenici rapidi.

Importante quindi che ci sia un lavoro comune per fornire questa risposta concreta e attesa”.

Nella mozione, si legge che “negli ultimi mesi si è diffuso l’uso e l’affidabilità di test rapidi in grado di diagnosticare l’infezione in tempi molto brevi e quindi di consentire di adottare velocemente le successive misure a tutela della salute individuale e pubblica”. Si fa presente che “il ministero della Salute, con la circolare del 29 settembre 2020, pur confermando che il test molecolare rimane tuttora il test di riferimento per la diagnosi di SARS-CoV-2, attesta l'utilità dei test antigenici rapidi come strumento di prevenzione in determinati contesti, come lo screening rapido di numerose persone, mentre i test salivari pur essendo meno affidabili rispetto al tampone molecolare si prestano per i bambini più piccoli perché meno invasivi” e che “l'utilizzo dei test rapidi è in grado di assicurare una diagnosi accelerata di casi di Covid-19, consentendo una tempestiva diagnosi differenziale nei casi sospetti tra sindrome influenzale e malattia da SARSCoV2 e che la frequenza di episodi febbrili nella popolazione scolastica nel periodo autunnale e invernale sarà infatti presumibilmente molto elevata e sarà necessario ricorrere spesso alla pratica del tampone per escludere in tempi rapidi la possibilità che si tratti di Covid-19 e per individuare rapidamente i casi, isolarli e rintracciarne i contatti, facilitando la decisione di applicare o meno misure quarantenarie in tempi brevi e con un risparmio notevole di risorse, evitando un eccessivo sovraccarico dei laboratori di riferimento”.

Per questo si ritiene opportuno “anche nelle scuole fiorentine, ed in generale in quelle toscane, procedere nell’adozione della pratica del tampone rapido e salivare (per i più piccoli) per meglio e più rapidamente diagnosticare la diffusione dell’infezione di Covid-19”.

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