Test Biocredit, i gestori delle rsa chiedono chiarezza

Dopo la risposta della Regione resta alta la preoccupazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 ottobre 2021 16:25
Test Biocredit, i gestori delle rsa chiedono chiarezza

Le preoccupazioni del Comitato di coordinamento dei gestori delle Rsa toscane circa la validità del test antigenico rapido Biocredit non sono mitigate dalla risposta fornita in proposito da una nota della Regione Toscana. Quest’ultima, infatti, attesta le caratteristiche di «specificità e sensibilità» del Biocredit, distribuito alle Rsa dalle Asl per il monitoraggio degli ospiti e del personale, perché sono state «ribadite dalla stessa struttura commissariale, fornitrice dei predetti test alle Regioni, all’indomani dalla notizia che Biocredit® non è più nella lista europea dei test utilizzabili per l’ottenimento del Green pass». A quale attestazione si riferisce la Regione e soprattutto a quale commissario, Figliuolo o Arcuri? Ed è una comunicazione recente?

Domanda lecita, questa, dal momento che a noi è nota solo una risposta tranquillizzante in tal senso fornita dallo staff di Arcuri in occasione di dubbi sull’efficacia del test Biocredit sollevati nel novembre 2020.

Conosciamo invece il protocollo sottoscritto dal ministro della Salute e dal commissario generale Figliuolo con le strutture sanitarie private (l’8 agosto 2021), il quale a pagina 4 afferma che le parti concordano sul fatto «che, a norma dell’articolo 7 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 giugno 2021 recante “Servizi per la raccolta e la gestione delle informazioni necessarie per la generazione delle certificazioni verdi COVID-19 di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo”, le strutture sanitarie somministreranno esclusivamente le tipologie di test antigenici rapidi riconosciute come valide dall’Health Security Committee dell’Unione europea, anche ai fini dell’emissione dei certificati digitali europei COVID (già Digital Green Certificate) e della correlata alimentazione della piattaforma nazionale-DGC attraverso l’interconnessione con il Sistema Tessera Sanitaria, il cui elenco viene aggiornato dal Ministero della salute».

Il Governo e il commissario straordinario, dunque, indicano alle strutture private che effettuano test antigenici rapidi di utilizzare esclusivamente quelli validati dalla apposita commissione delle Comunità europea, evidentemente considerati i più affidabili per l’accertamento delle condizioni di ciascun utente e anche (ma non esclusivamente) ai fini del rilascio del Green pass.

Il comunicato trasmesso mercoledì scorso dalla Regione Toscana evidenzia invece una situazione tanto paradossale quanto inaccettabile che vede i test più affidabili e sensibili, riconosciuti a livello europeo, destinati al Green pass, mentre quelli di prima generazione, esclusi dall’elenco dei test validati dalla Commissione europea - come il Biocredit - utilizzati per il monitoraggio quindicinale di anziani e personale per la prevenzione del Covid-19 all’interno delle strutture, con tutti i rischi del caso. Questi test sono infatti ancora nelle disponibilità delle Rsa, dato che sono stati distribuiti anche nel mese di settembre, e continuano a essere utilizzati anche per valutare casi sospetti. Come è possibile che ciò avvenga e che siano ritenuti validi nonostante ne sia prevista la sostituzione? Torniamo dunque ad affermare il nostro diritto a risposte esaurienti

In evidenza