Terre di presepi, in Toscana il Covid non ferma la tradizione

L’evento presentato in Consiglio regionale, dove è ospitato il presepe realizzato dalle Dame dell’uncinetto di Cerreto Guidi. A Migliana mobilitazione della comunità, per le vie del borgo ci sono 26 presepi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 dicembre 2020 14:39
Terre di presepi, in Toscana il Covid non ferma la tradizione

Firenze – L’emergenza Covid-19 non ferma la tradizione. E la stella cometa, infatti, guida anche quest'anno, in Toscana, alla scoperta del vero volto della natività nelle rappresentazioni presepiali.

Terre di Presepi, la rete più lunga d'Italia che ha il suo fulcro nei paesi e nelle cittadine della regione, viste le limitazioni legate alla pandemia, insieme all'Associazione Nazionale Città del Presepe, ha promosso e sviluppato l'attività anche sul web, promuovendo un manifesto nazionale nel quale si invita a "fare il presepe" e a partecipare a un contest aperto a tutta la penisola, attuando la lettera apostolica di Papa Francesco Admirabile Signum. Per partecipare bisogna inviare la foto del presepe a terredipresepi@gmail.com.

A patrocinare l'iniziativa e tutte le rappresentazioni che sono state realizzate in presenza, la Regione Toscana, la Federazione Italiana Settimanali Cattolici, la Mostra 100 Presepi in Vaticano allestita dal Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, Coldiretti, Symbola, GreenAccord, Unione Cattolica Artisti Italiani, diocesi e parrocchie.

Ma in tanti luoghi, malgrado le difficoltà, non si è voluto mancare, seppur in forma ridotta, di allestire il presepe nella consueta modalità. Cerreto Guidi, Castelfiorentino, Casciana Terme, Marti, Pescaglia, Migliana, Palaia, Pescia, Pieve Fosciana, solo per citare alcuni paesi, hanno pensato di esporre le natività preparate dalle famiglie lungo le strade. Presepi all'aperto e distanziati, per non creare assembramenti.

Un presepe in presenza è allestito anche nel palazzo del Pegaso, nell’anticamera dell’aula del Consiglio regionale. “Abbiamo voluto mettere assieme, di fianco l’uno all’altro, l’abete donatoci da Coldiretti e addobbato coi simboli di Volterra candidata a Capitale della Cultura Italiana 2022, e il presepe fatto con la tecnica dell’uncinetto che ci hanno gentilmente prestato Gessica Mancini e le Dame dell’Uncinetto di Cerreto grazie all’Associazione Terre di Presepi - spiega il Presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – Lo abbiamo fatto perché, anche simbolicamente, sia chiaro il nostro messaggio politico: fare del Consiglio regionale la casa di tutti i toscani e quindi delle loro organizzazioni economiche, delle loro istituzioni territoriali e delle loro associazioni.

La Toscana ha un patrimonio di partecipazione civica fra i più alti d’Europa che si traduce in centinaia di organizzazioni e migliaia di persone che nei vari territori lavorano per il benessere economico, sociale e culturale dei toscani. Valorizzare a pieno questa ricchezza profonda e diffusa è uno dei compiti principali che ci siamo dati come Consiglio Regionale. E lo tanto più in questo momento in cui, a causa della pandemia, anche la coesione sociale viene messa a rischio dalla crescenti difficoltà economiche”.

E per valorizzare al meglio questa tradizione, Mazzeo ha annunciato che sarà realizzata una pubblicazione che raccolga le immagini e le storie dei presepi allestiti in Toscana.

A Calci (Pi) è stata allestita per via Nicosia una grande natività composta e illustrata, realizzata a più mani; il presepista Mario Rossi a San Miniato Basso (Pi), ha deciso di trasformare il proprio giardino di casa in una maxi rappresentazione a misura d'uomo visibile dalla strada, mentre il presepista Angelo Perini ha realizzato la natività nella piazza di San Giovanni alla Vena (Pi). A San Miniato a Signa (Fi) la tradizione del presepe artistico è stata mantenuta e la rappresentazione è visitabile durante le feste, mentre a San Giovanni Valdarno (Ar) la mostra internazionale "Natale nel Mondo" diventa itinerante nella piazza antistante il santuario con le rappresentazioni inserite in un percorso tra le vetrine.

La natività in terracotta realizzata da Luigi Mariani è esposta per il decimo anno consecutivo in piazza duomo a Firenze, mentre a Impruneta (FI) la natività artistica è allestita già dalla fine di novembre nella piazza principale e rimarrà visibile fino al 7 gennaio 2021. A Riparbella (Pi) è in funzione il presepe meccanico, mentre a Forcoli di Palaia (Pi) il presepista Brini ha allestito come di consueto la natività ricavando un apposito spazio all'interno del suo locale.

A Pescaglia (Lu) la via dei presepi percorre la piazza adiacente la chiesa incontrando la via delle marginette, mentre all'interno dell'edificio sacro è stata allestita la rappresentazione meccanizzata; a Casciana Terme (Pi), la via dei presepi è lunghissima e arriva anche alle frazioni collinari con le oltre cento natività allestite dalle famiglie lungo la strada in un itinerario naturale preparato dall'associazione La Cometa.

Si è spostato all'aperto anche il presepe artistico di Gricignano (Sansepolcro, Ar) collocato lungo il cammino di San Francesco, realizzato con una serie di sagome dei personaggi di grosse dimensioni. Non mancano le stelle sulla via dei presepi di Marti: una grande cometa domina il paese, mentre a Pescia (Pt) una grossa capanna è collocata nei pressi del comune al basamento di una "panchina rossa" proponendo una realizzazione molto particolare della Natività che valorizza il ruolo della famiglia e della Madonna come simbolo di tutte le donne della terra, coniugando l'aspetto religioso-spirituale con l'impegno civile della lotta a ogni forma di violenza.

Per alcuni grandi presepi i lavori sono terminati last minute: iniziati nei mesi scorsi, si sono interrotti più volte a causa delle limitazioni dei decreti. E San Romano, Gricignano a Sansepolcro, San Miniato a Signa, Pontedera, così come i presepi all'interno delle chiese sono aperti e visitabili. Per tutti è in vigore un apposito protocollo sanitario da seguire per i visitatori affinchè tutto si svolga in assoluta sicurezza.

La pandemia Covid-19 entra di diritto nelle rappresentazioni. La parrocchia di San Giuseppe a Pontedera sceglie di rappresentare la "piazza della speranza" completamente vuota, con i personaggi chiusi nelle case e papa Francesco solo in adorazione della natività, mentre nella chiesa dei Cappuccini invece i presepisti hanno interpretato il messaggio francescano.Nel presepe monumentale allestito da venticinque anni nel chiostro di San Romano (Pi), con una tradizione secolare, campeggia una grande croce per ricordare coloro che ci hanno lasciato a causa della pandemia. I presepisti guidati da Paolo Barro sono riusciti a terminare l'opera rispettando durante gli allestimenti, sempre i protocolli di sicurezza covid-19.

A San Miniato sulle finestre del seminario il calendario dell'avvento realizzato in collaborazione con Ucai, vede come nuovi personaggi medici, infermieri e ricercatori. Tra di essi si notano i profili dei professori Menichetti e Rappuoli. Ma non mancano culle e scene realizzate con la mascherina.Intanto all'interno dell’esperienza di Terre di Presepi i comuni di Cerreto Guidi, Palaia, Pontedera, Casciana Terme-Lari, Signa, Castelfiorentino, San Giovanni Valdarno, Pieve Fosciana, Montaione, insieme ad alcune associazioni L’Officina delle arti di Pescia, La Cometa di Casciana Terme, Gemino di San Miniato, movimento Shalom, Pro Loco e CCN di Cerreto Guidi hanno costituito l'associazione nazionale Città dei Presepi auspicando un'adesione di molti altri enti e associazioni.

"Una gradita sorpresa è la partecipazione di Terre di Presepi alla mostra 100 presepi in Vaticano con due rappresentazioni - spiega il coordinatore Fabrizio Mandorlini. - La capannuccia toscana preparata dai presepisti della parrocchia di Roffia e il presepe sul foglio della macchina da scrivere realizzato da Elena Verdiani di Castelfiorentino sono esposti sotto il porticato del Bernini in piazza San Pietro fino a domenica 10 gennaio 2021”.

“L’appuntamento natalizio con Terre di presepi non poteva mancare neanche in questo anno così complicato – dice Enrico Sostegni, presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale – e mi auguro anzi che sia un segno di speranza per il futuro prossimo. Ho molto a cuore l’attività di Terre di presepi, che in poco tempo è diventata una vera rete nazionale, e sono convinto che questa vetrina possa rappresentare una straordinaria occasione anche per la promozione turistica dei nostri territori nei mesi invernali. Nei giorni scorsi ho presentato una mozione in Consiglio regionale per chiedere che la Regione sostenga le attività dell’Associazione nazionale Città dei Presepi, anche valutando la possibilità di aderire alla stessa, per promuovere i valori di pace, solidarietà, dialogo tra popoli, culture e religioni, oltre che il patrimonio culturale dei tanti comuni e borghi che ne fanno parte”.

APPROFONDIMENTO SU MIGLIANA. Anche quest’anno a Migliana, frazione del Comune di Cantagallo, si rinnova la tradizione dei presepi, caratterizzato da una grande partecipazione delle famiglie che da decenni custodiscono paesaggi e statuine.

“È un messaggio positivo e forte quello che arriva dalle famiglie di Migliana, in un 2020 che si chiude con tanti sacrifici e un deciso cambiamento delle abitudini il coraggio di mantenere viva una così bella tradizione merita profonda gratitudine - sottolinea Maila Grazzini, assessore alla Cultura del Comune di Cantagallo - la cultura di comunità è uno strumento fondamentale anche per uscire dalla crisi del dopo Covid”.

La tradizione del presepe a Migliana arriva infatti da lontano, da quando più di trent’anni fa, l’indimenticato padre Paolo, parroco della frazione, invitò le famiglie a realizzare delle piccole natività nella propria borgata. Da allora, nel paese arroccato a circa 600 metri di altitudine – una sorta di presepe naturale – ogni anno la piccola comunità di Migliana ha perpetuato il gesto, legato peraltro alla forte spiritualità che storicamente contraddistingue il paese.

Da allora i presepi si sono evoluti, alcuni si sono meccanizzati, e sono cresciuti di numero. Quest’anno addirittura sono 26, 4 più del 2019, inseriti in una Via dei Presepi che tocca tutte le frazioni in cui è suddivisa Migliana ed è inserita, come lo scorso anno, nella rete nazionale “Terre di Presepi”.

I presepi, che sono realizzati dalle famiglie - in modalità di autogestione con il supporto della Parrocchia Santa Maria Assunta di Migliana - restano allestiti come da tradizione fino alla fine di gennaio.

La particolarità della Via dei Presepi di Migliana è che le rappresentazioni della Natività sono inserite in cornici pittoresche - fra vicoli, anfratti, finestrine - in alcuni casi realizzati con materiali di recupero o prestati dal bosco, alcuni sono meccanizzati e multisensoriali – con fontane, cascate, fuochi, antichi mestieri, musica, versi degli animali e profumi – altri vere opere artistiche realizzate sapientemente a mano.

Percorrere la “Via dei Presepi”, in una sorta di caccia al tesoro, può rappresentare l’occasione per conoscere anche le frazioni meno frequentate e note di Migliana, di storica importanza, visto che molti edifici risalgono al medioevo (come la Chiesa Vecchia) o all’epoca del Granducato di Toscana.

Ogni presepe è numerato e la mappa dei presepi è a disposizione negli esercizi commerciali della frazione durante tutto il periodo dell’allestimento.

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