Tav Firenze, lettera a Soprintendenza ed UNESCO su rischio cedimenti

In gioco l'autorizzazione paesaggistica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2016 14:20
Tav Firenze, lettera a Soprintendenza ed UNESCO su rischio cedimenti

Le associazioni ambientaliste FAI (Fondo Ambiente Italiano), Legambiente, Italia Nostra, la Rete dei Comitati in Difesa del Territorio, il Comitato No Tunnel TAV hanno scritto una lettera alla Soprintendente Belle Arti e Paesaggio, architetto Alessandra Marino, e al Ministero dei Beni e Attività Culturali in cui ricordano i motivi per cui non dovrebbe essere concessa l'autorizzazione paesaggistica al progetto di Passante TAV fiorentino.

I motivi della richiesta riguardano aspetti sostanziali del progetto che "presenta gravi lacune ed ha ricevuto una autorizzazione dall'Osservatorio Ambientale basata su errate valutazioni; in particolare ricordiamo la sottostima dei cedimenti in fase di scavo e soprattutto l'aver autorizzato, senza una adeguata analisi degli effetti, lo scavo delle gallerie con una sola fresa invece che con due. Questa infelice decisione non presenta tanto problemi nei tempi di realizzazione – che stanno comunque diventando molto dilatati – ma presenta soprattutto pericolo per gli edifici nei pressi dei tunnel, in particolare per alcuni monumenti tutelati come la Porta San Gallo, l'Arco dei Lorena e la Fortezza da Basso: infatti è ormai acclarato dalla bibliografia scientifica che lo scavo di doppia galleria con una sola fresa provoca cedimenti in superficie mediamente superiori del 50% che non usando due frese contemporaneamente.Le stesse associazioni ambientaliste hanno inviato la medesima lettera anche all'UNESCO che si è mostrata sensibile ai problemi fiorentini".In allegato il testo della lettera.

Alberto Asor Rosa (Rete dei Comitati in difesa del Territorio) Fausto Ferruzza (Legambiente) Mariarita Signorini (Italia Nostra) Sibilla Della Gherardesca (FAI) Tiziano Cardosi (Associazione No Tunnel TAV) scrivono alla Soprintendenza:

"Siamo venuti a conoscenza, a seguito di interrogazione da parte di alcuni consiglieri comunali, che la Commissione Paesaggio dell'Ufficio Urbanistica del Comune di Firenze ha rilasciato parere favorevole a maggioranza per il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica relativa al progetto di Passante Ferroviario AV in data 13 gennaio 2016 e che le è stato notificato in data 18 gennaio 2016.La struttura da Lei diretta ha 45 giorni di tempo, a decorrere dal 18/1/2016, per pronunciarsi sulla questione, trascorsi i quali, se non ci sarà comunicazione, il Comune deciderà, in base alle proprie valutazioni, se rilasciare o meno la suddetta autorizzazione o provvedere per una nuova conferenza dei servizi sulla questione.

Un parere autorevole da parte vostra è di particolare importanza e sarebbe estremamente sgradevole il silenzio su un problema così grave per la città di Firenze e parte del suo patrimonio artistico e paesaggistico.Chi Le scrive ha promosso in questi ultimi anni studi accurati sul progetto del Passante ed ha riscontrato molte criticità che non sono state considerate dagli enti locali e dall'OsservatorioA mbientale appositamente creato. Alcune di queste riguardano anche aspetti che dovrebbero indurre a rilasciare parere negativo sul procedimento in oggetto.

Come Lei sa e come ricordato anche dall'Ufficio Legislativo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali nella lettera a voi indirizzata del 8 marzo 2013 l'autorizzazione paesaggistica è dovuta anche in caso di lavori in sotterranea “per il solo fatto che tali interventi – anche a prescindere dalla loro “emersione”, temporanea o definitiva, in superficie –espongono oggettivamente a pericolo i beni paesaggistici posti in superficie (costituenti complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale ,come centro o nucleo storico)”.

La necessità autorizzativa su queste opere è dovuta proprio agli “effetti potenzialmente pregiudizievoli per il bene protetto attesi non solo nell'immediato, ma nel medio periodo”.Proprio in base a questi principi, giustamente richiamati dal Ministero, crediamo siano dirimenti considerazioni tecniche che riguardano gli aspetti geotecnici e ingegneristici sull'opera considerata. Dalla analisi del progetto di Passante AV ci risultano gravi problemi esattamente relativi al rilascio dell'autorizzazione.1.Le gallerie del Passante saranno scavate interessando moltissimi edifici, alcuni di questi di alto valore storico ed artistico, in particolare: Porta San Gallo, Arco dei Lorena, Fortezza da Basso.

Si metteranno in pericolo la sicurezza di edificio aperto al pubblico (EsseLunga di Via Masaccio) e un edificio notificato ex Legge 1089/39 (Centrale termica e Cabina apparati centrali dell’ing. Mazzoni).2.La possibilità che questi lavori creino danni agli edifici è talmente alta che fin dal progetto è previsto il consolidamento del terreno sotto i bastioni della Fortezza da Basso con la tecnica del “compensation grouting”. Questa tecnica, i cui effetti sono ancora discussi in campo scientifico, avrebbe una certa efficacia in presenza di terreni con elevata permeabilità che non è posseduta dalla eterogenea tipologia dei terreni sottostanti la Fortezza alcuni dei quali hanno una marcata matrice argillosa.

In questi terreni l'effetto voluto di consolidamento non è efficace, anzi il cemento utilizzato tende a concentrarsi in bolle sotterranee che generano innalzamenti del terreno sovrastante (una cosa del genere è già avvenuta in occasione del consolidamento della scuola Rosai dove si sono avuti danni all'edificio).3.I tunnel previsti impattano sulla falda rendendo difficoltoso il naturale deflusso; in corrispondenza dei tunnel non sono previste opere di mitigazione tali da garantire la trasparenza idraulica.

In corrispondenza dei cantieri ai Macelli e a Campo Marte sono state previste opere di mitigazione, ma si sono dimostrate assolutamente inefficaci: lo sbilanciamento della falda è risultato ai controlli ARPAT di circa 1,5 metri. Abbassamenti o innalzamenti della falda sono assai pericolosi perché possono ridurre la portanza delle fondazioni degli edifici, possono indurre cedimenti del terreno e dei sovrastanti edifici e possono addirittura provocare l'allagamento di locali interrati.

È opportuno, in particolare, valutare la grossa interferenza delle gallerie nella zona della Fortezza sulla falda anche in relazione al fatto che, al tempo, fu possibile realizzare solo 2 piani interrati del parcheggio della Fortezza.4.Nella fase di scavo le subsidenze previste da RFI e General Contractor sono sottostimate, almeno confrontando il progetto fiorentino con i dati della letteratura scientifica sull'argomento.5.È stato completamente ignorato l'”effetto deriva” della realizzazione delle gallerie in curva; questo consiste in un maggior volume perso provocato dalle strutture rigide della fresa nei tratti non rettilinei.

Nelle zone di via Masaccio - viale Don Minzoni e Fortezza da Basso –via delle Ghiacciaie si situano curve di raggio ridotto.6.Sono stati completamente ignorati i maggiori valori dei cedimenti derivanti dallo scavo delle gallerie con una sola fresa. Nel progetto originario si prevedeva lo scavo con due frese che avrebbero dovuto lavorare contemporaneamente, come sempre accade per questi tipi di opere (ad es. passante ferroviario di Bologna). Invece, con il parere rilasciato dall'Osservatorio Ambientale il 05.02.2010, è stata data la possibilità al GC di utilizzare una sola fresa in relazione ai quantitativi di scavo ignorando le conseguenze tecniche.

Questo è stato un gravissimo errore perché lo scavo eseguito in momenti diversi produce incrementi del cedimento in superficie di circa il 50% come è dimostrato dalla letteratura scientifica al riguardo. La cosa deve essere considerata ancora più grave perché questa modifica al progetto è stata legittimata dall'Osservatorio Ambientale senza che essa sia stata trattata nella “relazione di ottemperanza”, cioè nel documento redatto dal CG che giustifica le modifiche tra il progetto posto in gara e quello redatto dal CG.7.Nel progetto è previsto un “pozzo di aggottamento” nei giardini attorno alla Fortezza nei pressi della cosiddetta vasca dei cigni.

Il pozzo di aggottamento è una struttura che consente di estrarre dai tunnel le acque che per qualunque motivo si infiltrassero; è posizionato ovviamente nella parte più bassa di tutto il Passante per consentirne il recupero. È composta da un edificio che sporgerà dal suolo - modificando il paesaggio - e da una vasca interrata dove verranno raccolte e pompate le acque luride dei tunnel per essere trattate e poi immesse nel sistema fognario (sic). Per quanto riportato nel progetto redatto dal CG, le acque emunte saranno sicuramente inquinate, acide e corrosive; per questo dovrà anche essere previsto un depuratore e si dovrà prevederne la manutenzione.

I manufatti di questa struttura interverranno pesantemente nella zona, probabilmente anche sulle presenza di alberi di alto fusto.Vorremmo rilevare, come accennato sopra al punto 6, che codesta Soprintendenza dovrebbe pronunciarsi anche sulla base della documentazione rilasciata dall'Osservatorio Ambientale, in particolare quella già ricordata del 5 febbraio 2012. Ebbene proprio in quel pronunciamento l'Osservatorio Ambientale ha commesso un grave errore autorizzando l'uso di una sola fresa senza alcuna “relazione di ottemperanza” che ne giustificasse la scelta, dimenticando un principio di precauzione che prevede sempre, per lavori in sotterranea di gallerie a doppia canna, l'uso di due frese proprio per prevenire danni agli edifici in superficie.L'Osservatorio Ambientale non avrebbe nei suoi compiti istituzionali quelli di valutare elementi progettuali dell'opera, ma a questo ente è stata indebitamente dato questo compito chiedendogli espressamente una autorizzazione rilasciata, come ricordato, il 5 febbraio 2012.Per i motivi su esposti invitiamo la Soprintendenza che Lei dirige a rilasciare parere negativo per il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica o, quanto meno, a chiedere all'ente comunale ulteriori approfondimenti peraltro previsti dalla legge, quali la convocazione di una conferenza dei servizi.Con questa lettera siamo anche a chiederLe un incontro con i nostri tecnici che hanno studiato il progetto di Passante in cui le potremo illustrare meglio le critiche che abbiamo mosso".

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