"Sulla non autosufficienza le proposte di Rossi sono ambigue"

Palagi (SPC) e Nocentini (PRC): "Metodo sbagliato. Il governatore chiede una legge specifica per questo problema, senza definirne le finalità specifiche"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2019 11:31

"Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, a fine mandato, si scopre paladino per la non autosufficienza. Ovviamente è una causa da difendere, ma crediamo abbia scelto il metodo sbagliato". Parole di Dmitrij Palagi, consigliere comunale Sinistra Progetto Comune e Anna Nocentini, segreteria provinciale Rifondazione Comunista, che riprendono: "Rossi chiede una legge specifica per questo problema, senza definirne le finalità specifiche. Questa decisione, però, rischierebbe di far diventare la non autosufficienza una condizione specifica da affrontare al di fuori del sistema sanitario nazionale.

Mentre le persone non autosufficienti sono affette da patologie, che possono essere inguaribili ma non per questo devono essere ritenute incurabili (avranno quindi sempre bisogno di cure sanitarie). Una condizione di vita non è una forma di malattia specifica. Le persone devono avere diritto di essere curate per i loro problemi, con un riconoscimento specifico – fatto di servizi e tempo dedicato – all’interno di un servizio universale. Per quanto riguarda invece la richiesta di un fondo nazionale, pensiamo che sarebbe necessario partire da una verifica della legge regionale toscana 66 del 2008 (“Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza”).

Potrebbe rappresentare un punto di partenza necessario per aprire una riflessione pubblica sul tema, chiarendosi anche con quelle parti sindacali che il Presidente della Regione Toscana dichiara di voler coinvolgere. Nel mondo - proseguono - della rappresentanza di lavoratori e lavoratrici la discussione sulla sanità integrativa è articolata e non è ancora giunta a sintesi. Il rilancio della sanità pubblica è un’altra battaglia imprescindibile, su cui purtroppo il Governo regionale è andato a lungo in direzione sbagliata.

In Consiglio comunale, inoltre, Sinistra Progetto Comune ha riportato la voce di Associazione ADINA e CUB, che chiedevano un incontro regionale per risolvere la situazione all’interno delle Residenze Sanitarie Assistenziali, dove oltre i 65 anni le persone con specifiche patologie vengono ricondotte alla “semplice” categoria di persone anziane non autosufficienti (scomparso il modulo alzhaimer). La maggioranza di Palazzo Vecchio ha ringraziato per aver sollevato il problema ma poi ha bocciato la risoluzione.

Se questa è la disponibilità di confronto che si annuncia… Vogliamo però concludere con quanto di buono leggiamo nelle dichiarazioni del Presidente Rossi: l’abbandono di quel secondo pilastro (assicurativo privato) che aveva a lungo definito necessario", concludono Palagi e Nocentini.

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