'Suicidio Sollicciano, prevenire tutelando la salute mentale'

L’Associazione Luca Coscioni: "Chiudere il carcere fiorentino da anni fuori dalla legalità"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 Settembre 2025 16:15
'Suicidio Sollicciano, prevenire tutelando la salute mentale'

L'epidemia di suicidi in carcere non si ferma: 85, 70, 91, negli ultimi 3 anni, nel 2025 ne sono già stati accertati 55. A seguido del suicidio di una donna di 26 anni nella sezione femminile del carcere di Sollicciano di Firenze domenica 7 settembre, l’Associazione Luca Coscioni ha diramato la seguente nota:

“Questa nuova morte in uno degli istituti di pena storicamente più problematici, cioè illegali, d’Italia conferma, tra le tante altre cose, la necessità di investire fattivamente e immediatamente in sostegno a problemi di salute mentale della popolazione detenuta. Dall’inizio anno, sono tre le persone che si sono tolte la vita a Sollicciano.

“Elena, che pare si sia impiccata ai pilastrini del balconcino della propria cella, era cresciuta in una comunità, la sua condizione di marginalità sociale le aveva fatto compiere atti di violenza inaudita quanto gratuita per cui era stata condannata alla reclusione. Per questi motivi stava seguendo un percorso di disintossicazione e da poco aveva raggiunto le condizioni per poter richiedere l’assegnazione ai domiciliari.

Approfondimenti

“L’Associazione Luca Coscioni aveva già denunciato pubblicamente quanto contenuto nelle relazioni delle visite dell’ASL fiorentina ottenute con un accesso agli atti. Le visite alla sezione femminile di Sollicciano, eseguite neel 2024, avevano confermato sovraffollamento, carenza di personale e persistenza, anche a distanza di mesi, di insufficienze igieniche e manutentive tali da determinare la chiusura di diverse sezioni. Sezioni ancora chiuse e per cui non c’è una data di certa riapertura.

“Si tratta delle aree dedicate alla socialità delle detenute o destinate alle attività culturali e in comune: chiesa, cinema e laboratorio di sartoria. Carenze strutturali croniche, già segnalate in passato da parte degli ispettori, che contribuiscono a rendere le condizioni di vita del carcere di Sollicciano ancor più difficoltose e senza segnali di concreta attenzione istituzionale. Anche per questi motivi, il giorno precedente il suicidio di Elena si era tenuta una protesta di detenute che avevano appiccato un incendio a fine dimostrativo.

“Oltre al degrado dei locali resta l’inadeguata offerta terapeutica relativa a situazioni o patologie psichiatriche, attività che sarebbero difficoltose da attuare per via della situazione logistica del carcere.

“Oltre all’impossibilità nell’usufruire di ben cinque ambulatori medici, l’ASL aveva già evidenziato la presenza, all’interno dell’area femminile, di nove detenuti provenienti dalla sezione Articolazione Tutela Salute Mentale, con conseguenti ricadute sul regolare svolgimento del percorso di cura.

“Per questi motivi, l’Associazione Luca Coscioni invita l’ASL competente a svolgere nuove visite con particolare attenzione ai servizi e luoghi dedicati alla salute mentale e si unisce all’appello lanciato in primavera dall’associazione Antigone e Magistratura Democratica che chiede la chiusura della struttura.

“Nel frattempo lancia un appello a chiunque, a titolo professionale o volontario, visita Sollicciano, di condividere al sito https://www.freedomleaks.org/ quanto vede o sente raccontare - in totale anonimato e sicurezza". 

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