Stalking e violenza domestica: due ammonimenti a Firenze nel 2022

La Polizia spiega: obiettivo la tutela immediata della vittima

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2022 14:56
Stalking e violenza domestica: due ammonimenti a Firenze nel 2022

L’ammonimento è un provvedimento emesso dal Questore per dissuadere, di norma, uno stalker o il responsabile di percosse o lesioni personali lievi in un contesto di violenza domestica, a compiere ulteriori azioni di questo tipo.

Non tutte le vittime infatti sono intenzionate ad avviare un procedimento penale che porta il responsabile davanti al Giudice. Ecco che quindi esiste l’ammonimento: una misura di prevenzione la cui funzione principale non è sanzionatoria o afflittiva, ma dissuasiva, tipicamente preventiva, in quanto è mirata a predisporre una “tutela anticipata” della vittima, interrompendo tempestivamente i comportamenti dell’autore che, perdurando nel tempo, potrebbero portare a condotte e conseguenze più gravi.

Dall’inizio dell’anno sono già due gli ammonimenti emessi dal Questore della Provincia di Firenze Maurizio Auriemma, entrambi per atti persecutori: in un caso il destinatario è stata una persona “respinta” dalla vittima, nell’altro una che ha agito mossa da gelosia.

Nel corso del 2021 la Questura di Firenze ha trattato 94 istanze di ammonimento con l’emissione di 7 provvedimenti: 6 per atti persecutori e 1 per violenza domestica, di cui 3 d’urgenza.

Il destinatario della richiesta di ammonimento per stalking, uomo o donna, è spesso una persona con cui la vittima ha intrattenuto una relazione o con la quale è uscita, per uno o più appuntamenti, un collega di lavoro, un conoscente, un vicino di casa, un amico, raramente un estraneo.

La maggior parte delle richieste di ammonimento è per atti persecutori e, solitamente, il “respinto” cerca di ripristinare una relazione finita per volontà della vittima oppure diventa un cosiddetto “corteggiatore incompetente”, che ricerca contatti in modo ossessivo e, talora, aggressivo, attraverso mail, messaggi e lettere, anche con pedinamenti o appostamenti o con l’invio di “regali”.

Diverso il caso della violenza domestica che presuppone una relazione preesistente tra vittima e autore dei comportamenti lesivi.

La richiesta di ammonimento per stalking può essere formulata o direttamente in Questura oppure anche per il tramite di tutti gli Uffici della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri presenti sul territorio.

Nel caso di ammonimento per violenza domestica, segnalata da qualsiasi persona o istituzione la sussistenza dei presupposti, il provvedimento di ammonimento può essere adottato anche senza il consenso della vittima.

In alcuni casi sono anche emersi casi di “stalking condominiale”: questo avviene quando i comportamenti molesti del vicino non siano riconducibili a controversie di natura civilistica e presentino le caratteristiche degli atti persecutori, tanto da far cambiare le abitudini di vita anche a tutto il condominio.

In una trentina di casi gli ammonimenti del Questore sono tuttavia sfociati in vere e proprie denunce sui medesimi fatti rappresentati dalle vittime, spesso anche con l’attivazione del “Codice rosso” con la conseguente più celere adozione di eventuali provvedimenti di protezione.

Il procedimento per l’emissione dell’ammonimento è curato dalla Divisione Anticrimine della Questura, che svolge l’attività istruttoria attraverso l’ascolto di testimoni, l’analisi di documentazione, di messaggi, di eventuali certificazioni medico-sanitarie.

L’istruttoria cura diversi aspetti: la valutazione di eventuali ipotesi di reati procedibili d’ufficio, a tutela dell’incolumità della persona interessata e nel rispetto delle norme; la rilevazione e la segnalazione di situazioni di disagio psichico e/o sociale, segnalate ai Servizi territoriali competenti; l’individuazione dei rari casi in cui l’istanza appare essere strumentale ad interessi di altra natura come ad esempio a forme di conflittualità genitoriale per la gestione dei figli.

Un punto focale dell’ammonimento è la forte valenza deterrente conferita alla comunicazione al destinatario dell’avvio del procedimento, che spesso incide efficacemente sull’immediata cessazione dei tentativi di contatto con chi ha presentato la richiesta.

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