Speciale studenti stranieri a Firenze: patrimonio culturale ed economico

Apprezzano spesso ciò che i cittadini hanno smesso di osservare

Antonio
Antonio Lenoci
07 maggio 2015 13:26
Speciale studenti stranieri a Firenze: patrimonio culturale ed economico

Firenze non è una città universitaria, il confronto con Siena e Pisa vede il capoluogo più una Disneyland che un Campus a cielo aperto. Mancano i servizi per gli "stranieri" che sono semplicemente studenti fuori sede, studenti Erasmus e coloro che arrivano dal Nuovo Continente.Il fatto che questi ultimi abbiano la necessità di essere "messi in guardia" da parte dei rispettivi consolati la dice lunga sulla nostra capacità di accoglienza.Studio, laboratori, pratica e divertimento: abbiamo analizzato quelle che sono le opportunità, ma esiste un fenomeno legato ad implicazioni antropologiche che aleggia su Firenze.

Sono numerosi i casi di cronaca nera che hanno visto coinvolti giovani studenti in transito: si va dai fatti di sangue come quelli verificatisi in Via Marsuppini ed al Giardino delle Rose fino alle aggressionirapine anche reiterate e legate allo spaccio di stupefacenti, subite in strada in pieno centro storico.

Non conoscere la lingua, trovarsi in una situazione in cui le regole sono meno rigide rispetto alle proprie usanze, abbassa le difese e li rende vulnerabili. Anziché trovare comprensione, finiscono per essere l'elemento di disturbo.Un giovane di 22 anni del Minnesota figlio di un miliardario americano da pochi giorni a Firenze per una vacanza muore durante una colluttazione con un rigattiere che credeva di avere a che fare con un ladro. Era il marzo del 2004. Il giovane ed una giovane ventenne iscritta a un istituto universitario per stranieri a Firenze, avevano deciso di trascorrere la notte fuori in compagnia di amici: prima tappa un pub meta preferita dai ragazzi americani che studiano a Firenze, poi Discoteca ed infine altro pub.

Intorno alle tre del mattino, i ragazzi visibilmente ubriachi decidono di concludere la serata al piazzale. Si infilano dietro un'automobile che sta entrando nel Parco delle Rose attraverso un cancello, sordi ai richiami dei proprietari che gridavano "Proprietà Privata". Poi la collutazione con il proprietario di casa che aveva tentato di spingere la ragazza fuori dal cancello, la lotta con il giovane e poi le coltellate, una raggiunge il ragazzo all'inguine e recide l'arteria femorale.

Muore su una panchina dinanzi agli opetori del 118.

Imbottito di psicofarmaci e alcol, e dopo aver fumato hashish, uno studente americano di 23 anni massacra con un pezzo di specchio la prima persona che ha incontrato, nel centro di Firenze: un pensionato 62enne. Il giovane era in Toscana per un viaggio di studio con una ventina di ragazzi. La vittima, ex bancario, sposato con 2 figli. Il delitto è avvenuto alle 3 di notte in un magazzino di via Marsuppini dove il giovane, fuggito dall' hotel dopo una lite con gli amici, aveva tentato di introdursi. Il proprietario cerca di bloccarlo ma il ragazzo lo colpisce al collo con un frammento di specchio, poco dopo l'uomo muore. Il ragazzo resta a vegliare il corpo tutta la notte fino all'arrivo delle volanti. Sul suo corpo sono state trovate numerose escoriazioni, probabilmente dovute ad atti di autolesionismo commessi dopo l’omicidio.

"Rispetto alla tradizionale figura del migrante, lo studente in visita per uno o più semestri di studio gode di una condizione emotiva e motivazionale di partenza generalmente più favorevole" questo recita il rapporto commissionato dall'Association of American College and University Programs in Italy.

Nonostante questo "anche gli studenti all’estero possono vivere condizioni di stress, straniamento e paura, comuni a tutti coloro che sono chiamati a confrontarsi con una nuova cultura".Shock culturale: termine coniato dall'antropologa francese Cora DuBois nel 1951, ripreso dal collega canadese Kalervo Oberg nel 1954, indica gli stati emotivi di ansia, disorientamento, confusione, sfiducia e sorpresa esperiti da chi è chiamato a calarsi in nuovi contesti: "Tra chi subisce questa condizione di passaggio vi sono anche gli studenti all’estero".Un patrimonio da tutelare.

Forse occorre più di qualche aperitivo o serata a tema, molto spesso il mercoledì infrasettimanale, per ospitare i finanziatori dell'indotto studentesco fiorentino ed occorrono maggiori occasioni di interazione tra la città ed i suoi visitatori culturali. 

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