Si avvicina il matrimonio Mps-Unicredit?

Giani dopo incontro con Cgil, Cisl e Uil: "Lavoriamo insieme per fermare la fusione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 dicembre 2020 19:40
Si avvicina il matrimonio Mps-Unicredit?

Nei prossimi mesi assisteremo al finale della saga della banca Monte dei Pashi di Siena, con la fusione in Unicredit?

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a ha in programma un Consiglio di Amministrazione per il 17 dicembre 2020, in cui sarà presentata una proposta di piano strategico. Il documento, che costituisce il presupposto necessario per l’avvio dell’interlocuzione con DG Comp, conterrà taluni scenari di fabbisogno patrimoniale coerenti con le ipotesi di piano strategico. Entro la fine del mese di gennaio 2021 la Banca sottoporrà alla BCE il proprio capital plan comprensivo delle misure propedeutiche al necessario rafforzamento patrimoniale.

In particolare la banca, che a oggi conta ancora 21.500 dipendenti in Italia e 1.421 filiali di cui 306 in Toscana, è impegnata con oltre 500 milioni con il fondo esuberi, lo “scivolo” di 7 anni per l’uscita di 6.000 dipendenti.

“Lavoreremo insieme per indurre il Governo a mantenere le sue quote in Mps e per fermare il processo, di cui si paventa un‘accelerazione, per la fusione con Unicredit. Questo anche tenendo conto della reazione degli stessi mercati nei confronti di questa ipotesi, ma soprattutto perché è necessario approfondire fino in fondo altre prospettive. Allo Stato chiediamo di non procedere alla fusione ma di attendere il tempo necessario per poter rafforzare e valorizzare le caratteristiche della banca” è quanto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha dichiarato ieri al termine di un incontro con i segretari regionali delle confederazioni Cgil, Cisl e Uil, Dalida Angelini Riccardo Cerza e Annalisa Nocentini e le categorie dei bancari in relazione alle prospettive dell’istituto di credito toscano “La situazione economica in Toscana è di estrema gravità – ha proseguito il presidente - e come sul piano dell’emergenza sanitaria si affronta il Covid con tutti gli interventi necessari allo stesso modo dobbiamo essere consapevoli che l’emergenza economica non può tollerare progetti quali la fusione del Mps con Unicredit, che comporterebbe 6 mila esuberi e l’assoluta perdita di identità di una banca che da secoli trova in Toscana una sede privilegiata”. Tutto questo anche alla luce delle prospettive future.

Mps – ha ricordato ancora Giani - rappresenta oggi una realtà che indubbiamente risente di quello che è stata la grave crisi affrontata negli anni ma che da tutta una serie di indicatori e segnali dà la percezione di potersi consolidare e riproporsi rafforzata sui mercati. Ha un management di assoluta qualità e superati i contenziosi e gli oneri che sono il portato di una gestione passata, il realtà il corpo della banca si propone a mio giudizio competitiva e con solide prospettive”. “Con questo obiettivo – ha concluso il presidente - è stato molto importante stamani approfondire e condividere analisi e obiettivi con le rappresentanze dei sindacati regionali confederali”.

"Sindacati e politici locali -interviene Vincenzo Donvito, presidente dell'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori- chiedono a gran voce che il MPS divenga un ente statale. Sembra quindi che non ci sia tanto interesse perché questa banca torni (pur se dentro Unicredit) ad essere efficiente, ma ognuno per i propri interessi, corporativi ed elettorali"

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