Scuola: al 75% è didattica a distanza

E continua ad essere molto grave la situazione a livello di organico. Cellai e Mugnai (Forza Italia): "L’intervento da fare è sulla differenziazione di orari del trasporto pubblico, le scuole hanno già fatto molti passi avanti sulle turnazioni per ingresso e uscita. Questo governo sta rovinando un'intera generazione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 ottobre 2020 07:40
Scuola: al 75% è didattica a distanza

Il DPCM del 25 ottobre 2020 torna a sconvolgere le abitudini degli alunni della scuola e delle loro famiglie che dal 27 ottobre 2020 sono in attesa di una nuova organizzazione dell’orario scolastico, visto che dovranno svolgere il 75% delle lezioni in DAD. Si torna dunque a collegarsi via “Google Meet” con il docente. Solo per gli alunni diversamente abili si tenterà di garantire, in accordo con le famiglie, la frequenza in presenza.

"Un governo che sta rovinando un'intera generazione e che soprattutto per questo rischia di essere ricordato sui libri di storia. Stabilire la didattica a distanza al 75%, facendo di fatto andare i ragazzi in classe un solo giorno alla settimana, è una follia incomprensibile. I presidi sono perfettamente in grado di valutare se le loro strutture sono o no in grado di permettere la presenza degli studenti alla debita distanza, e differenziando gli orari di ingresso ed uscita evitare i contatti a rischio.

Il problema vero è quello del trasporto pubblico ancora tanto e troppo indietro. Più facile la didattica a distanza che organizzare nuove corse e nuovi mezzi? Lasciare tutti a casa è assurdo e comporta solo danni per i nostri giovani". Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai insieme all'On. Stefano Mugnai. "Che generazione sarà mai questa? Ragazze e ragazzi cui viene impedito di fare sport e di confrontarsi con i professori in classe e tra di loro? La tecnologia, di per sé una grande opportunità, rischia di diventare una condanna per loro.

Conte e i suoi ministri tornino sui loro passi finché sono in tempo" concludono Cellai e Mugnai.

Intanto ad oltre un mese di distanza dall'inizio dell'anno scolastico, nelle scuole del Mugello in particolare, mancano ancora alcuni docenti e l'attività didattica è ridotta. L'ufficio scolastico regionale segnala "una situazione di disagio e di gravi difficoltà legate alla carenza di organico non ancora nominato", come "l'impossibilità a non attivare il tempo pieno, cattedre completamente scoperte, corsi serali non attivati". Una situazione preoccupante, ben lontana dalle rassicurazioni fornite dal Ministro Azzolina nelle scorse settimane.

"Quello che è gravissimo - precisano Giampaolo Giannelli, Vice Coordinatore Provinciale di Forza Italia e di Maria Gaetano, Responsabile provinciale di Forza Italia all'istruzione - è che nemmeno gli insegnanti di sostegno, al momento, sono stati nominati e così ragazzi e bambini disabili certificati con gravità sono ancora a casa in attesa di poter rientrare a scuola. Un'altra difficoltà particolare è evidenziata per l'Istituto comprensivo di Barberino di Mugello, con la mancanza di nomina del DSGA.

La scuola rischia quindi di non sostenere gli adempimenti amministrativi di competenza. A fronte di questa situazione, si sollecita in tempi rapidi il completamento delle nomine degli organici. Occorre quindi - concludono i due esponenti azzurri - che la politica tutta si faccia carico di questo problema che ha ricadute cosi pesanti sulla didattica, sulle famiglie e sui ragazzi, sollecitando il provveditorato a concludere al più presto l'iter delle nomine indispensabili per proseguire un anno scolastico che già sarà reso complicato dall e problematiche del covid 19".

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