Firenze, 26-12-2025 - "Oggi abbiamo proclamato lo sciopero al centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio per rivendicare con forza il diritto al godimento delle festività e a un lavoro dignitoso, diritti fondamentali che non possono essere sacrificati alle sole logiche del profitto -si legge in un comunicato Filcams Cgil Firenze- Lo sciopero ha avuto una buona adesione, pur all’interno di un contesto particolarmente difficile. Non siamo infatti di fronte a una fabbrica fordista tradizionale, ma a una realtà molto più complessa e articolata, composta da quasi 200 punti vendita e circa 2.000 lavoratrici e lavoratori. Un’organizzazione frammentata che rende ancora più significativo il risultato ottenuto.
Siamo soddisfatti dell’andamento della mobilitazione, ma lo siamo ancora di più perché su questi temi registriamo una crescente sensibilità non solo da parte dei lavoratori direttamente coinvolti, ma anche dell’opinione pubblica e delle istituzioni.
Un segnale importante, che rafforza la nostra convinzione: il cambiamento, anche sul piano normativo, passa necessariamente da un cambiamento culturale più ampio, che riguarda gli stili di vita, di lavoro e di consumo. È su questo terreno che continueremo a portare avanti il nostro impegno sindacale".
Approfondimenti
La settimana scorsa giornata nazionale di sciopero indetta da Filcams, Fisascat e Uiltucs, con molti negozi di Unicoop Etruria e Superconti costretti a tenere abbassate le saracinesche e centinaia di lavoratrici e lavoratori riuniti in presidio davanti le sedi amministrative e i punti vendita della cooperativa. Alta la partecipazione anche dei dipendenti di magazzini e appalti.
Alla base della protesta, il piano presentato al tavolo sindacale dalla dirigenza della neonata cooperativa, che prevede consistenti cessioni di punti vendita, esuberi e un forte ridimensionamento delle sedi amministrative.
Di fronte ad un piano lacrime e sangue non c’è stata alternativa per le organizzazioni sindacali che chiamare lavoratrici e lavoratori alla mobilitazione, rendendo insostenibile la prosecuzione del tavolo sindacale previsto ieri.La risposta di lavoratrici e lavoratori è stata forte e chiara: a gran voce respingono le cessioni annunciate di 23 punti vendita tra Toscana, Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, la sostanziale chiusura della sede di Castiglione del lago e l’esubero di quasi 200 persone delle sedi.
Unicoop Etruria è nata dalla fusione di Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno con l’obbiettivo largamente dichiarato di rilanciare la presenza della distribuzione cooperativa nel distretto tirrenico e invece, a pochi mesi dalla nascita, ha comunicato alle organizzazioni sindacali la volontà di abbandonare dei territori storici e ridimensionare ulteriormente la rete vendita, dopo la cessione di 16 negozi toscani ad Unicoop Firenze appena realizzata.
Senza neanche mettere in campo concreti tentativi di rilancio e investimento, si dichiarano insalvabili alcuni punti vendita in difficoltà, per anni lasciati in stato di semi abbandono, e si provano a cedere anche negozi dall’andamento positivo, pur di fare cassa.
«Saremo disponibili a rimetterci al tavolo solo quando Unicoop Etruria dimostrerà di voler rivedere radicalmente il piano presentato - dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs - fino ad allora proseguiranno lo stato di agitazione e le iniziative di mobilitazione, con altre 8 ore di sciopero ancora a disposizione dei territori».