Scioperi, in programma un Paese pronto a fermarsi

Sciopero generale il 24 ottobre per l'USB. Manifestazione a Roma l'8 novembre per Cgil, Cisl e Uil

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 ottobre 2014 15:02
Scioperi, in programma un Paese pronto a fermarsi

Domani Sabato 4 ottobre dalle ore 10 alle ore 12 i lavoratori dei servizi pubblici locali fiorentini incontrano la cittadinanza presso il mercato di Sant'Ambrogio. La prima di 4 iniziative che i Sindacati organizzeranno ogni Sabato di Ottobre in vista della grande Manifestazione nazionale a Roma dell’ 8 novembre.

"I lavoratori di Comuni, Provincia e Regione sono i primi a volere il cambiamento che i cittadini chiedono. Per questo abbiamo deciso di aprire uno spaccato non solo sui punti critici del welfare locale, ma soprattutto sulle potenzialità di miglioramento dei servizi. Le tasse locali continuano a crescere quando il personale diminuisce senza alcuna staffetta generazionale, senza qualunque investimento nell'organizzazione del lavoro" un quadro impietoso sul quale - sottolineano Cgil Cisl e Uil - il Paese ha bisogno di un piano vero di riforma dei servizi alle comunità locali.

La politica tutta si assuma le sue responsabilità e comprenda che per cambiare davvero il Paese le riforme si fanno nel dialogo e facendo sistema con tutte le forze del Paese".Verso lo sciopero generale del 24 ottobre l'Unione Sindacale di Base sottolinea: "Ci hanno raccontato che avrebbero fatto la faccia feroce con le istituzioni europee per stoppare le politiche di austerity ed invece stanno accelerando quelle politiche. Ci hanno raccontato di rappresentare il nuovo che avanza ed invece vogliono riportare le condizioni dei lavoratori all’ottocento.

Ci hanno raccontato che avrebbero affrontato il nodo del precariato ed invece rendono tutti precari eliminando qualsiasi tutela anche davanti ai licenziamenti illegittimi. Ci hanno raccontato che l’articolo 18 (o meglio ciò che è sopravvissuto dopo la Fornero) non sarebbe stato toccato ed invece si avviano ad assestargli il colpo definitivo perché gli imprenditori devono essere liberi di licenziare (in un paese dove si perdono 1000 posti di lavoro al giorno). Ci hanno raccontato di una P.A.

vicina ai cittadini ed invece chiudono uffici, tagliano servizi, prevedono mobilità obbligatoria ed esuberi per i dipendenti. Ci hanno raccontato che avrebbero affrontato lo scandalo dei 180 miliardi annui di evasione fiscale ed invece questo tema è completamente scomparso dal dibattito politico, mentre ci si appresta a graziare grandi evasori anche attraverso l’ennesima sanatoria per chi ha illegalmente esportato capitali all’estero. Ci hanno raccontato che avrebbero alleggerito la pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente ed invece il peso dell’irpef su questi redditi cresce sempre di più"

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