Scarti tessili in Toscana: verso una soluzione creativa

Occorre investire su progetti innovativi che consentano di recuperare la materia e conseguire effettivamente la chiusura "circolare" del processo produttivo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2018 15:24
Scarti tessili in Toscana: verso una soluzione creativa

La Regione intende raccogliere l'appello lanciato dalla Cna e dalle altre associazioni di categoria, impiegando tutte le proprie energie e competenze per trovare soluzioni di sistema al tema dello smaltimento del rifiuti dei principali distretti produttivi, a partire dagli scarti tessili. L'assessore regionale all'ambiente risponde oggi dopo quanto dichiarato dalla Cna (Firenze Metropolitana e Toscana Centro) che ha espresso le proprie preoccupazioni per la scarsità, in Toscana, di impianti di smaltimento rifiuti in grado di accogliere, prima di tutto, gli scarti tessili.

Seguendo la gerarchia europea dei metodi di trattamento dei rifiuti e volendo perseguire principi di economicità e competitività per le imprese toscane, l'assessore regionale osserva che dobbiamo prima di tutto investire su progetti innovativi che consentano di recuperare la materia e conseguire effettivamente la chiusura "circolare" del processo produttivo. Per questo motivo le strutture regionali stanno predisponendo, in collaborazione con il Sant'Anna di Pisa, un bando di prossima emanazione per progetti di ricerca e innovazione che vadano in questa direzione.

Per la gestione della criticità creatasi a seguito della chiusura della discarica del Cassero, la Regione ha attivato, fin dalla scorsa estate, un tavolo con il Comune di Prato e le categorie economiche, procedendo da subito alla verifica della disponibilità negli impianti regionali. Vi è da precisare che l'impianto di Case Passerini, la cui autorizzazione è tuttora oggetto di contenzioso, è un impianto destinato al trattamento dei rifiuti solidi urbani che, in quanto tale, non potrebbe ricevere i rifiuti tessili recentemente deassimilati e passati quindi al regime degli speciali.

L'assessore dichiara che ha avuto modo in questi giorni di incontrare il capo di gabinetto del Ministero dell'Ambiente al quale ha espresso la piena disponibilità della Regione per le proposte che il ministero vorrà mettere in campo per la soluzione del problema e la sua gestione contingente. Ha inoltre proposto, fa sempre sapere l'assessore, che vengano definiti percorsi normativi in grado di inquadrare correttamente e quindi consentire l'effettivo recupero di materia all'interno del medesimo distretto produttivo.

Si tratta di un percorso complesso, ma che potrebbe rappresentare la vera svolta per applicare concretamente i principi dell'economia circolare nell'ambito del tradizionale tessuto produttivo toscano. Nel frattempo la Regione ha la necessità di proseguire nel confronto con gli imprenditori per gestire al meglio la fase attuale che continua a presentare una forte criticità. Non vi è dubbio che, come segnalato da Cna, conclude l'assessore, l'istituzione di un unico ambito regionale per i rifiuti, alla cui normazione la Regione sta lavorando, rappresenterà un elemento di forte semplificazione nella gestione dei flussi.

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