"Grandi opere in Toscana: sono in ballo 15mila posti di lavoro nell'edilizia"

Stamani presidio davanti alla Regione di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil: sbloccare le principali opere infrastrutturali "varrebbe 6 miliardi di euro"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2019 17:01
foto Agenzia Dire

(DIRE) Firenze, 15 nov. - Sbloccare le principali opere infrastrutturali "in Toscana varrebbe 6 miliardi di euro, per oltre 98 mila posti di lavoro attivati" in 5 anni, considerando l'intero indotto. Di questi, nello stesso periodo la ricaduta per il settore delle costruzioni ammonterebbe a "circa 15 mila". Lo spiegano Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Toscana, che stamani si sono dati appuntamento davanti alla Regione, a Firenze, in occasione della mobilitazione nazionale del settore "non uscito dalla crisi". 

Diverse le opere, alcune ferme al palo, tirate in ballo dai confederali per fornire le stime sull'occupazione: tra queste, la terza corsia dell'A1, quella dell'A11, la Tirrenica, il passante dell'alta velocità fiorentino e il raddoppio della linea ferroviaria Pistoia-Lucca, la darsena Europa, i raccordi a Livorno e i progetti per gli aeroporti di Firenze e Pisa

I sindacati ricordano che in Toscana, nell'arco di dieci anni, la crisi ha determinato 27 mila posti di lavoro in meno nel settore edile, 41% in meno degli addetti e 31% in meno delle imprese, con Arezzo la provincia più colpita: tra il 2009 e il 2019 ha perso il 57% degli addetti e delle imprese. Meglio Firenze e Pistoia, dove il calo si e' attestato sul 27%. I settori del legno, dei laterizi e del cemento hanno visto poi dimezzare volumi e occupazione.

E anche la sicurezza sul lavoro è peggiorata: nel 2019 sono 2.200 gli infortuni denunciati in edilizia in 9 mesi, quasi 190 nel mese di settembre. Infine, nel secondo trimestre 2019 i lavoratori a partita Iva hanno toccato il 48,7% del totale: "Una situazione di frantumazione che preoccupa e che rischia di riportare a qualche anno fa, quando i lavoratori autonomi avevano superato i lavoratori dipendenti", si spiega. "Vogliamo che le nostre rivendicazioni siano condivise e oggetto di un'azione comune con le istituzioni locali a partire dalla Regione stessa; insieme abbiamo iniziato alcuni percorsi che devono vedere la luce come un protocollo con le grandi stazioni appaltanti, l'applicazione della congruita', il contrasto alle irregolarita' e al dumping contrattuale, la regolarita' negli appalti, provando, insieme ad arginare alcuni effetti dello sblocca cantieri", sottolineano i segretari generali toscani di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Toscana Giulia Bartoli, Simona Riccio ed Ernesto D'Anna.

Una delegazione sindacale, poi, e' stata ricevuta a palazzo Strozzi Sacrati. La Regione, si spiega, "prendendo atto delle preoccupazioni dei lavoratori, ritiene largamente condivisibile la piattaforma nazionale e non piu' differibile l'esigenza di una forte azione di rilancio del comparto", per il quale l'ente "sta facendo e continuera' a fare la sua parte".

In evidenza