Riparte il progetto di riacquisizione alla vita di Firenze dell'ex convento di Sant'Orsola, nel quartiere di San Lorenzo. Nicola Armentano, consigliere metropolitano con delega al Patrimonio, sottolinea che il Comune di Firenze ha rilasciato "il permesso a costruire ad Artea, concessionaria dei lavori di riqualificazione di Sant'Orsola. Di conseguenza, la rigenerazione dell'ex convento è entrata nella fase più importante che farà da traino a tutti gli altri progetti per migliorare il quartiere di San Lorenzo, sia dal punto di vista urbanistico sia culturale che di offerta di servizi".
Nell'articolato progetto di riqualificazione di Sant'Orsola e di valorizzazione del quartiere di San Lorenzo, che coinvolge più attori, come istituzione "siamo sempre aperti al dialogo e al confronto con i cittadini e le associazioni. Il lavoro di raccolta di esigenze e istanze dai portatori di interesse, dal quartiere, è già avvenuto a monte ed è stato inserito nel progetto complessivo".
Dopo il restauro delle facciate e del tetto da parte della Città Metropolitana, Artea a breve inizierà i lavori programmati. Per continuare a tenere aperto il complesso ai cittadini proseguiranno le iniziative culturali.
A questo riguardo, è stata appena annunciata la realizzazione di una mostra site-specific dal 5 settembre 2025 al 4 gennaio 2026, dopo il cartellone estivo di cinema all'aperto e l'apposizione di una targa il 10 febbraio 2025 che ricorda l'esodo giuliano dalmata.
Intanto i promotori del progetto partecipativo Laboratorio San Lorenzo hanno aggiornato lo stato di attuazione delle azioni previste dal percorso di urbanistica partecipata, depositato presso il Comune, la Città Metropolitana e la Regione. Il progetto, già finanziato dall’Autorità regionale per la partecipazione, è stato recentemente segnalato come buona pratica nel portale nazionale Hub Partecipazione del Dipartimento della Funzione Pubblica, riconoscimento che conferma e consolida il suo valore metodologico e operativo.
Come ogni anno, il grado di rispondenza delle politiche urbane ai bisogni collettivi rappresenta un indicatore centrale per la valutazione dell’efficacia e della coerenza tra annunci, pianificazione e attuazione. Il monitoraggio condotto dal Santorsolaproject in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze evidenzia tuttavia persistenti criticità nel coordinamento interistituzionale, assenza di pianificazione integrata e discontinuità programmatica.
Emblematico il caso di via Guelfa. Il parziale completamento dell’interramento dei cassonetti e del rifacimento dei marciapiedi, sul lato di Sant’Orsola, a oltre un decennio dalle richieste dei residenti, mette in luce la ripetitività di interventi non coordinati. Ciò avviene nonostante l’esistenza di accordi quadro e strumenti operativi pensati per garantire l’integrazione delle diverse lavorazioni, ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche e ridurre l’impatto sulla qualità della vita dei residenti e sulle attività economiche locali.
Analoghe problematiche emergono per piazza del Mercato Centrale, dove le proposte elaborate dal LSL insieme a residenti, operatori economici, tecnici dell’amministrazione ed esperti di rigenerazione urbana – ricollocazione delle isole ecologiche ai lati e sotto la struttura e riduzione, con riqualificazione e razionalizzazione, dei dehors e dei banchi del mercato turistico per recuperare superficie pubblica fruibile liberamente e aumentare le aree verdi – non risultano tradotte in progetti concreti. Nonostante l’apprezzamento della qualità del lavoro del LSL dimostrato in più occasioni dalle commissioni consiliari Urbanistica, Sviluppo Economico e Ambiente e Mobilità del Comune di Firenze. Nessun aggiornamento si registra, inoltre, sulla valorizzazione del Porticato Mengoni e sul progetto sociale cui destinare i beni confiscati alla criminalità organizzata ubicati nella stessa piazza.
Particolare attenzione è rivolta all’ex convento di Sant’Orsola, per il quale il Consiglio comunale ha approvato a larghissima maggioranza, nel dicembre 2023, specifici impegni integrativi della convenzione cinquantennale con la concessionaria francese Artea: inserimento della biblioteca e ludoteca nel circuito comunale; fondazione di un centro di documentazione sugli esuli istriani e gli sfrattati già ospiti dell’immobile; vincolo d’uso pubblico su parte della superficie per le attività culturali dei gruppi associativi locali; costituzione e finanziamento di un gruppo di monitoraggio civico-istituzionale, con il coinvolgimento degli enti territoriali.
Ad oggi, nessuno di questi punti risulta essere stato attivato, nonostante l’amministrazione abbia riconosciuto l’evidente interesse pubblico del progetto quale intervento urbanistico di rilevanza strategica nel processo di trasformazione di questo spazio, situato nel cuore del centro storico ma di fatto escluso, da troppi anni, dalla vita cittadina.
“Il Laboratorio San Lorenzo – dichiara il coordinatore Emanuele Salerno – rappresenta l’esito di un processo strutturato di ascolto, analisi e co-progettazione, finanziato dalla Regione Toscana, che ha restituito soluzioni operative fondate sulle esigenze espresse dalla comunità residente. In tale prospettiva, auspichiamo che la Sindaca Funaro, nella sua duplice funzione istituzionale, accolga l’invito a un incontro pubblico, aperto e costruttivo, con i promotori del percorso, i soggetti concessionari, gli operatori economici e i dirigenti amministrativi. È solo attraverso un’interlocuzione trasparente e plurale che sarà possibile dare concreta attuazione agli impegni assunti e restituire centralità all’abitante nel disegno delle politiche urbane”.