San Salvi: il murale della Tinaia sarà restaurato

Il presidente del Q2 Pierguidi: "Sistemeremo anche il locale"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 giugno 2021 19:05
San Salvi: il murale della Tinaia sarà restaurato

“Come ha chiesto una mozione presentata dal Partito Democratico e approvata dal Consiglio di Quartiere, si deve ristrutturare velocemente il murale presso la Tinaia di San Salvi e tutto il locale, di proprietà del Comune di Firenze, che lo ospita. E' un dovere della nostra Amministrazione, e deve essere fatto al più presto per difendere un luogo importantissimo nel cuore della città”. Così Michele Pierguidi, presidente del Quartiere 2, oggi nel corso di un sopralluogo nell'area di San Salvi con la presidente della Commissione Territorio del Quartiere, Caterina Nannelli, e il presidente della Commissione Cultura Enrico Ricci.

“Questo spazio – ha aggiunto Pierguidi - deve essere ristrutturato, conservando il murale, e diventare un vero museo per la Tinaia e le migliaia di opere che vi sono conservate”.

L'edificio era lo storico spazio de la Tinaia, l'ambiente artistico creato all'interno dell'ospedale psichiatrico e dove nel 1978, in occasione della chiusura dei manicomi, venne realizzato il murale che riporta la poesia “La città”, che Pablo Neruda nel 1951 scrisse e dedicò a Firenze.

Ma il recupero della Tinaia non è il solo intervento necessario nell'area di San Salvi: “Dobbiamo chiedere l'utilizzo dei fondi del Recovery Plan – ha proseguito il presidente del Quartiere 2 –, e si deve lavorare con il ministro Franceschini, per poter rimettere a nuovo il cinema teatro oggi ridotto a un magazzino, ed eliminare i manufatti provvisori e oggi in rovina, vicini alla scuola Saffi, che sono un elemento di degrado”.

“San Salvi – ha spiegato Pierguidi - è un polmone verde importante: il Comune si deve impegnare, per la sua parte, a rimetterlo a nuovo e a disposizione dei cittadini; la Asl da parte sua deve recuperare gli edifici dell'area, che non sono solo di grande importanza storica e architettonica, ma sono davvero belli, come Villa Panico, e potrebbero essere preziosi per la collettività. Il Quartiere ne ha bisogno: da tanti e troppi anni se ne parla, oggi dobbiamo davvero tutti insieme dare il via a un recupero che sarà importante per tutta la città”. 

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