Ruffino, un modello di stile italiano

Tanti cambiamenti di proposta commerciale, annunciati a Poggio Casciano giovedì 23 novembre

Nicola
Nicola Novelli
24 novembre 2023 08:21
Ruffino, un modello di stile italiano

FIRENZE- Tanti cambiamenti, con una rifocalizzazione sui prodotti di tenuta, anima dell’azienda agricola da sempre. Li ha annunciati ieri sera Ruffino con un’esclusiva cena a Poggio Casciano.

Per spiegare in modo semplice e originale, Sandro Sartor, CEO dell’azienda toscana, ha usato la metafora del design italiano, una delle tradizioni di maggior successo del nostro paese: “Qualità, bellezza, espressione del territorio, sono dei nostri vini dal 1877, grazie a un saper fare, che questa azienda garantisce dalla sua nascita”.

Ruffino è sempre stata all’avanguardia del mercato, dalla diffusione internazionale del fiasco, all’invenzione della Gran selezione del Chianti, con la presentazione al mercato dalla Riserva ducale oro nel 1947, oggi porta bandiera del catalogo aziendale. Ruffino quest’anno ha rivisto tutto il packaging di prodotto, che sta diffondendo con un nuovo spot e il nuovo sito internet globale.

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Non cambia lo spirito che unisce le persone, crea legami attraverso la condivisione. Non è un caso che la serata di presentazione sia stata ospitata a Poggio Casciano, un luogo vocato all’ospitalità, sorta di “pubblicità tridimensionale” di Ruffino, ha spiegato ieri sera il Ceo Sandro Sartor.

La serata è stata occasione di rilancio per la tenuta di Bagno a Ripoli, oggetto di molte migliorie sia nella cucina del ristorante Le tre rane, sia nel negozio, che nell’hotellerie. Connessioni istantanee esplicitate anche nelle rinnovate architetture della Tenuta Poggio Casciano, luogo di preziosa accoglienza oltre che storica cantina di produzione dei grandi rossi di Ruffino: Modus Primo e Alauda.

Ruffino dunque riposiziona la propria proposta al mercato esaltando il top della propria gamma, per una clientela internazionale più esigente, che guarda all’Italia come la patria per eccellenza del lusso e della moda. Senza perdere naturalmente di vista la tradizione toscana e il rispetto dell’ambiante.

“La nostra dedizione alla sostenibilità si basa sulla capacità di realizzare un sistema produttivo in grado di ripetersi, senza portare ad esaurimento i fattori produttivi che ne fanno parte. Un sistema capace di ispirare le nostre persone e i partner impegnati, come noi, a sostenere un ciclo economico e produttivo sostenibile. Proprio per questo siamo impegnati in progetti e iniziative con finalità che vanno oltre il concetto di business: si tratta di progetti di sostenibilità ambientale, diversità e inclusione, educazione al consumo responsabile del vino e l’impegno verso gli altri” ha sottolineato il Ceo Sandro Sartor.

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