Rossi a Bruxelles chiede un'Europa senza freni alla spesa

 Per far ripartire crescita e sviluppo occorre spendere rapidamente le risorse 

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 settembre 2014 16:56
Rossi a Bruxelles chiede un'Europa senza freni alla spesa

Occorre certo "saper spendere" scegliendo obiettivi strategici, ma occorre anche essere messi nella condizione di "poter spendere". Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana (unico italiano invitato al 6° forum sulla coesione che si svolge oggi e domani a Bruxelles) parte da qui, da questa considerazione, per poi avanzare una richiesta forte all'Europa.

"L'Europa - afferma Rossi - ci chiede di utilizzare le risorse comunitarie in modo più tempestivo ed efficace. Noi in Toscana abbiamo accettato la sfida. E fatto scelte precise. Abbiamo deciso di concentrare le risorse su pochi obiettivi strategici, quelli in grado di accrescere competitività dei territori; abbiamo deciso di favorire le aziende dinamiche, quelle in grado di spendere subito facendo ripartire sviluppo e crescita (in Toscana ne abbiamo selezionate più di 3mila che nonostante la crisi hanno aumentato fatturato, occupazione ed export). E poi abbiamo anche deciso di accelerare la spesa, evitando interruzioni (anticipando dalle casse regionali 82 milioni) pur di assicurare la continuità degli investimenti. È una scelta innovativa che abbiamo fatto superando resistenze e abitudini consolidate, imboccando strade nuove".

Ma anche l'Europa è chiamata a cambiare passo, superando rapidamente la contraddizione tra le politiche investimenti e le politiche per la stabilità. "L'Europa - chiede Rossi - deve allentare il patto di stabilità, escludendo da questo il confinanziamento dei fondi strutturali, allentando i freni alla spesa, consentendo così ai governi regionali di poter spendere le risorse in modo rapido ed efficace. Cosa di cui c'è estremo bisogno e urgenza. Noi, l'Italia e la Toscana, abbiamo sostenuto le politiche per la riunificazione tedesca e l'allargamento ad Est dell'Europa, ora sono l'Europa del Sud e l'Italia che hanno bisogno di politiche di sostegno.

Abbiamo bisogno - ribadisce Rossi - di cambiare le politiche dell'austerità e del rigore in politiche per lo sviluppo e per la crescita e soprattutto per l'occupazione". Una scelta di questo tipo consentirebbe alla Toscana, nel periodo 2014-2020, di liberare 970 milioni di risorse dalla morsa del patto di stabilità (circa 160 milioni all'anno).

"Se l'Europa ci darà una risposta positiva, come chiede anche il governo Renzi, avremo la possibilità di spendere 160 milioni all'anno e quindi raddoppiare gli investimenti con effetti positivi per la nostra economia. Sarebbe una spinta micidiale - continua ancora il presidente toscano - che ci permetterebbe di realizzare i progetti nei tempi previsti, aiutando il rilancio della crescita in un momento di profonda crisi economica e consentendo di liberare spazi per ulteriori investimenti, ora congelati dal patto. Questo spetta all'Europa. Questo si aspettano i territori, i governi locali di Regioni e Comuni. Resta difficile - conclude Rossi - comprendere perché si esclude dai vincoli di bilancio la quota finanziaria dell'Ue ma non il confinanziamento che spetta agli Stati membri e alle Regioni. Anche l'Europa deve cambiare marcia. E deve farlo ora, prima che sia troppo tardi".

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